
Messina, 13 marzo 2020 – di Carlo Callegari (delegato prov.le Partito Animalista Italiano)
Fortunatamente nello svolgimento dei ruoli pubblici non è prescritto lo zelo, che come detonatore di emotività rischia di compromettere la calma razionale indispensabile all’adempimento dei doveri d’ufficio, tanto più nelle difficoltà. Senz’altro allarmante è l’eccesso improvviso di zelo, perché le decisioni eccitate non riflettono, per definizione, sulle conseguenze. Non si capirebbe altrimenti come si possa ignorare che l’unità dell’ordinamento giuridico è garantita dalla gerarchia delle norme valide. Ne deriva che le ordinanze amministrative dei sindaci non possono produrre effetti giuridici che contraddicono norme di grado più elevato,e tali sono i decreti ministeriali. Quindi, o l’ordinanza del sindaco De Luca ripete le prescrizioni del governo, ed in questo caso è inutile, o le contraddice,ed in questo caso è annullabile per invalidità.
Nel proporre , nel decretare tutti farebbero bene a tener conto che la preminenza nelle attuali condizioni della tutela della salute pubblica non abolisce i diritti di libertà, che solo in forza di un legittimo bilanciamento di principi collidenti sono passibili di momentanea limitazione.
Quindi, mentre il divieto di uscire di casa grava su chi è risultato positivo al virus, tutti gli altri cittadini, necessariamente sottoposti alla richiesta di giustificare gli spostamenti di una ridotta quotidianità, devono pretendere d’essere aiutati, senza zelo autoritario né moralismi, a sostenere la loro responsabile consapevolezza, doverosamente presunta come l’innocenza, di autolimitarsi per non contagiarsi a danno proprio e a pericolo della comunità.