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Chiusura scuole per emergenza COVID-19, FP CGIL: «tutelare le lavoratrici e i lavoratori del settore scolastico privato che rischiano di pagare un prezzo altissimo a seguito del provvedimento del Governo»

- 05/03/2020
scuola ritiro 3 voce di Sicilia

Messina, 5 marzo 2020

Lunedì 9 marzo, a Palermo, si terrà un incontro tra organizzazioni sindacali Confederali e centrali delle Cooperative, per valutare la possibilità, così come sta accadendo in molte altre regioni d’Italia di attivare il Fis (Fondo integrazione salariale). Per la FP CGIL ora più che mai pericoloso e inutile provare a strumentalizzare la situazione

«La notizia della sospensione dei servizi di Assistenza all’Autonomia e Comunicazione di di assistenza igienico personale e trasporto, svolti nelle scuole di ogni ordine e grado in considerazione del provvedimento annunciato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha letteralmente gettato nel panico le centinaia di lavoratori che operano in questo settore, ma ci siamo subito attivati per capire se ci siano gli estremi per attivare ammortizzatori sociali a tutela dei lavoratori». Questo il commento del segretario della FP CGIL Francesco Fucile, e della segretaria provinciale, Elena De Pasquale, all’indomani della decisione adottata dal Governo con l’obiettivo di ridurre al minino il rischio di contagio da CONVID-19. «Questa scelta – affermano i rappresentanti sindacali – ha chiaramente reso necessario tutte le procedure possibili per attutire le conseguenze sui lavoratori, nella speranza che nel frattempo il Governo vari delle misure in deroga così come avvenuto per le “zone rosse”. Nell’attesa, però, il prossimo 9 marzo, a Palermo si terrà un incontro congiunto con le altre sigle sindacali Confederali e con le centrali delle Cooperative, per avviare un confronto sulla possibile applicazione del Fis (Fondo integrazione salariale, art. 29 del decreto legislativo 148/2015), per tutti i lavoratori del settore privato che vivono tale situazione. Se tale strada si rivelerà percorribile, si procederà ad effettuare accordi conseguenti sui singoli territori con le diverse cooperative». Situazione ulteriormente specifica quella della Messina Social City: «l’Azienda ha infatti richiesto un parere al segretario generale – concludono i sindacalisti – per capire in che termini affrontare la situazione dei lavoratori internalizzati ed impiegati nei servizi della scuola (e relativo servizio trasporto)  e dei Cse. Quel che è certo è che in un tale momento di complessità e confusione, è necessario evitare strumentalizzazioni e diffondere tra i lavoratori informazioni di fantomatiche soluzioni non rispondenti al vero».

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