
Messina, 9 febbraio 2020 – di Giuseppe Bevacqua
Sembra davvero che sia molto difficile cambiare questa città. Ne sa qualcosa il Sindaco Cateno De Luca, appena “ricomparso” sui social ma da Fiumedinisi.
Abuso di alcol della movida “esagerata”, che dell’originario significato della parola non ha nulla, al totale spregio del Codice della Strada, fino al “furto” di tronchi degli appena capitozzati alberi di Piazza Cairoli. Le foto parlano chiaro, anche se quella dei “tronchi nel portabagagli” non ce la spieghiamo differentemente da un furto in piena regola ed in piena piazza centrale cittadina: in totale spregio, appunto, dell’Autorità e degli “altri“. A Messina, purtroppo conta spesso il “picchì sugnu iò“, quella filosofia che fa credere “intoccabili” e della quale ne sono rimasti poi intrappolati anche alcuni politici locali. A Messina conta “quel che io non posso, non so fare” o, il meno confessato, “non ho la voglia o la pazienza di farlo“, conta, dunque, quel moto spregevole dell’invidia, del parlar male anche solo per farlo, alibi sopraffino e gratuito, conta, cioè, solo il proprio orto che, se non è all’altezza di quello dell’altro, allora è sempre meglio distruggere quello del vicino, piuttosto che migliorare il proprio. Troppa fatica costerebbe far meglio del vicino, più facile, invece, distruggere che costruire. Insomma, più veloce e meno faticoso.
Nella città dello Stretto sembra, in ultimo, che conti più ciò che non può e non deve contare in una città che rischia di rimanere lumicino di coda dell’economia e del lavoro, città degli anziani, con una stazione piena di treni che colmi di giovani … fuggono via, basta che sia altrove.
P.S. : L’accaparratore o “ladro” (come volete) di legna è stato individuato, e si sta procedendo a contestargli sia la sottrazione della legna che le altre infrazioni al codice della strada . Buon pro gli faccia