Messina, 15 gennaio 2020
L’Aula Magna della Corte d’Appello del Tribunale di Messina è gremita di giornalisti e di forze dell’ordine. Il peso dell’operazione ha una rilevanza nazionale ma anche potremmo dire storica per quel che riguarda quanto si conosce della cosiddetta “mafia dei pascoli”. E’ proprio su questo punto che insiste il Procuratore Nazionale Antimafia, dott. Francesco Cafiero de Rao: “L’organizzazione che fa capo ai tortoriciani ed ai batanesi, con gli intrecci ed i collegamenti accertati con la mafia del clan Santapaola, rappresenta una evoluzione della cosiddetta ‘mafia dei Nebrodi’. Ciò che emerge dall’importantissima operazione condotta dai ROS dei Carabinieri e dalla Guardia di Finanza, su questo sistema criminale delle frodi comunitarie, regionali e nazionali, è il collegamento tra questi clan ed il sistema di controllo che di fatto non controllava il processo aziendale con il quale si acquisivano questi terreni. Un salto di qualità quindi, che si nota anche sul territorio nazionale, non solo qui a Tortorici. Dieci milioni di euro la somma frodata allo Stato prodotto da un sistema di intestazioni fittizie, con grave, appunto, mancanza di controllo da parte degli organi demandati a ciò. Un sistema che può essere combattuto con quanto introdotto da Giuseppe Antoci nei Nebrodi, che imponeva l’acquisizione del certificato antimafia già all’acquisto dei terreni, indipendentemente dal valore del bene, un sistema che poi è stato adottato a livello nazionale“.