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Villa Dante: da Sorbello a Cucè, tra polemiche e proposte, la III^ Municipalità propone un Comitato di Gestione

- 07/01/2020
dante anzinai 2

Messina, 7 gennaio 2020

Riqualificare Villa Dante, il polmone verde della città di Messina, oggetto di grande rilancio, almeno sulla carta, da parte dell’allora candidato sindaco, Cateno De Luca, ed oggi, come accade ad ogni dopo elezione, nuovamente dimenticato. Ed è così che nel totale oblio di una delle poche aree verdi di Messina che è legittimo il nascere di proposte anche, come qualcuno le definisce quanto meno “originali“, anche perché una cosa è certa: Villa Dante non può rimanere così com’è.

E ci ha pensato Salvatore Sorbello, consigliere comunale, a riaccendere i riflettori sulla villa comunale. “Spostiamo nella villa il mercato rionale che dallo ZIR è stato spostato a San Filippo” dichiara Sorbello prima ai nostri microfoni e poi con una nota ufficiale. Assurdità? Qualcuno ha scritto anche “togliete il fiasco al consigliere”, ma l’idea non è bislacca.

Lo stesso Sorbello ricorda che la tradizione messinese, ma anche quella di molte altre città siciliane, ha il mercato rionale settimanale posto al centro urbano, in zone dedicate in modo allineato con le norme di legge e secondo i canoni di sicurezza. Significa bagni pubblici, varchi controllati, servizio di vigilanza, presenza della Polizia Municipale, servizi di igiene pubblica presenti. Situazione ben diversa da quella in cui versa l’attuale mercato “provvisorio” di San Filippo o del viale Giostra. Ma a Messina, si sa, quel che è provvisorio tende sempre a diventare definitivo.

Alla proposta di Sorbello fa eco di dissenso la nota di Lino Cucè, presidente della Terza Municipalità messinese che ha idee ben diverse e che vede nella proposta di Sorbello l’ultimo colpo di grazia per la villa comunale. “Da qualche giorno circola la bizzarra proposta che si vorrebbe spostare il mercato bisettimanale del commercio ambulante all’interno di Villa Dante, scrive Lino Cucè in una nota di ieri, spero che questa proposta sia solo una provocazione ideata al fine di porre l’attenzione sul delicato argomento e non una proposta da porre all’attenzione del Consiglio Comunale che ricordo è l’unico organo deputato  alla programmazione dei  mercati rionali ambulanti. Il Consiglio della III Municipalità esprime con fermezza il proprio NO alla “provocazione” di un mercato all’interno della Villa Dante fornendo le seguenti motivazioni”.

Il “NO” (scritto maiuscolo nella nota di Cucè) è motivato ed articolato:

  1. l’ingresso veicolare della Villa  si trova nei pressi del mercato vascone  in prossimità di popolati condomini, durante i giorni di mercato vi sarebbe un ulteriore passaggio di mezzi  nella zona che appesantirebbe la viabilità che  risulta caotica e con un numero elevati di mezzi in transito, non si farebbe che peggiorare ancora di più una situazione  a discapito della popolazione residente.
  2. L’ingresso degli ambulanti avverrà con i furgoni anche di grosse dimensioni, la pavimentazione e le aiuole non permettono passaggio di tali mezzi se non in rare e particolari occasioni, in quanto a lungo andare si creerebbero ingenti danni, la  viabilità interna non permette transiti con automezzi su sedi protette come previsto dal codice della strada
  3. ad ogni postazione vi sarà la presenza del relativo camion con all’interno le merci, l’ecosistema ambientale non può sostenere la presenza di più di 150 camion dentro il parco con la relativa immissione di inquinamento da C02,che rischia di mettere a rischio le numerose essenze arboree.
  4. L’orario di inizio attività con il relativo montaggio delle tende è previsto di mattina molto presto circa le 6 del mattino 150 operatori con relativi addetti, la presenza di questi ultimi   non farà altro che creare disturbi alla quiete pubblica, visto che numerosi balconi hanno l’affaccio nella villa il tutto potrebbe creare anche problemi di ordine pubblico
  5. I responsabili dei mercatali hanno sempre dichiarato in sede di tavoli tecnici che la soluzione migliore per il posizionamento delle bancarelle è l’estensione dei posti in linea retta, al fine di dare a tutti i commercianti la stessa visibilità, bene all’interno della villa ciò non è realizzabile  in quanto non vi è la possibilità di posizionare i commercianti in linea retta vista la presenza di alberi ed aiuole, non si farebbe altro che creare un girone infernale “DANTESCO”.
  6. I parchi e le ville hanno un’altra visione di gestione nell’idea programmatica di città moderna che il Consiglio della Terza Municipalità pone all’attenzione dei propri cittadini, pensando a questi ultimi come  luoghi rilassanti e adatti ad attività sportive per giovani ed anziani e non  lo sfruttamento commerciale
  7. Sulla questione è  necessario sentire il parere della Municipalità che sulla richiesta non potrà fare altro che esprimere un parere contrario sulla scorte delle motivazioni di cui sopra”.

E Cucè ricorda che il 20 di dicembre proprio la III Municipalità, all’unanimità, aveva provveduto a proporre all’Amministrazione un Comitato di Gestione della Villa Dante: “composto da un referente per ogni ASD coinvolta nella gestione, dal Dirigente del Dipartimento allo Sport del Comune o un funzionario dallo stesso indicato. 6)elaborare ed adottare un apposito regolamento di gestione dell’impianto per finalità sportive volto a garantire il miglior utilizzo dello stesso “.

La proposta della III Circoscrizione è la stessa, per sommi capi, che De Luca aveva messo nero su bianco nel suo programma elettorale: “Affidare ai privati la gestione delle strutture presenti all’interno della villa”.

Dunque ai privati, sotto forma di Associazioni Sportive, i campi da tennis, i campi da bocce, l’area attrezzata per i bambini, la piscina, che ogni anno viene riempita di acqua che sistematicamente si perde nel mancato utilizzo, stessa cosa per l’arena anfiteatro e l’abbandonato Centro Sociale.

Insomma mercato o non mercato, qualcosa si faccia per Villa Dante, anche se prevedere una volta a settimana che i mercatali, in modo organizzato e pulito, con stand e servizi, offrano i propri prodotti a norma di legge, rimane un’idea che può certamente essere coniugata con la proposta di Cucè.