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Taormina: Naspi finita per il 40% dei lavoratori stagionali. Fisascat Cisl: «Senza reddito sino alla ripresa della stagione estiva». Stessa condizione alle isole Eolie.

- 03/01/2020
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Taormina, 3 gennaio ’20. Un dramma silenzioso, quello dei lavoratori stagionali del turismo e del commercio. A denunciarlo è la Fisascat Cisl nel corso del suo Esecutivo provinciale. il 40% di loro ha terminato, infatti, proprio in questi giorni di Natale ha finito di percepire l’indennità di disoccupazione, la Naspi, e sta per entrare adesso in un inverno di sofferenza.

«I lavoratori contrattalizzati a maggio, il cui contratto è terminato il 30 settembre scorso, e che hanno lavorato dunque per 5 circa mesi – spiegano Pancrazio Di Leo e Salvatore D’Agostino, responsabili della Fisascat Cisl Messina – hanno avuto accesso alla Naspi per un corrispettivo di 2 mensilità e mezza e sino alla prossima primavera non avranno alcun sussidio per mandare avanti le loro famiglie. È un’emergenza economica ma soprattutto sociale».

Il dato, per altro, si ancor più preoccupante se si tiene conto di chi ha iniziato a giugno e che fa aumentare la stima dei lavoratori al 50%. «C’è chi ha lavorato sino ad ottobre – continuano Di Leo e D’Agostino – ma anche per loro sta iniziando un inverno complicato e da gennaio tutti i lavoratori stagionali sono costretti a dover affrontare un lungo inverno senza alcun sussidio, e così sarà sino ad aprile-maggio, sino cioè all’avvio della prossima stagione turistica».

La Fisascat Cisl di Messina ha ribadito come i lavoratori stagionali sono stati penalizzati dalla Riforma Naspi varata nel 2015 nell’ambito del Jobs Act e che, nel determinare il superamento della Aspi e MiniApsi, non si è rivelato una riforma del lavoro funzionale alle necessità del comparto ma ne ha invece acuito le difficoltà.

La riduzione del periodo lavorativo e contributivo sta progressivamente portando alla fame migliaia di famiglie per le quali il periodo invernale è ormai diventato un incubo. Un problema ben vivo nel comprensorio di Taormina e ancora più drammatico appare l’esempio di realtà turistiche di rilievo come le Isole Eolie, dove il periodo di impiego consente ai lavoratori di percepire in media due mesi di indennità Naspi, che evidentemente non possono bastare alle famiglie per affrontare un arco di tempo equivalente a circa 6/8 mesi di assenza di qualsiasi forma di sostegno al reddito.

All’Esecutivo provinciale ha partecipato anche la segretaria territoriale della Cisl Messina, Mariella Crisafulli, che ha sottolineato il «disagio economico ma anche sociale  di chi vive al Sud. Bene – ha detto la Crisafulli – l’investimento della Fisascat sui giovani, dando seguito all’indirizzo della Cisl nazionale, così da dare spazio ed opportunità di sviluppare competenze ed impegnarsi concretamente nel Sindacato».

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