Messina, 31 dicembre
Il Sindaco Cateno De Luca aveva già preparato e protocollato il 24 dicembre la delibera per la PROROGA del servizio di Trasporto Pubblico Locale per la vecchia ATM. Una mossa che avrebbe reso innocua anche l’eventuale votazione contraria da parte del Consiglio Comunale. Ma allora qual era l’emergenza paventata da De Luca? Dov’era il rischio di blocco del trasporto pubblico? Possibile che al Consiglio Comunale sia sfuggita la data di protocollo della delibera di Giunta per la proroga, ben antecedente alla votazione del 30 dicembre? Dunque se in Consiglio Comunale i consiglieri avessero fatto a meno di approvare il contratto di servizio nulla sarebbe accaduto. Altro che “rischio blocco del trasporto pubblico”! La stessa Giunta, infatti al primo capoverso della delibera numero 830 scrive che: “le procedure riguardanti i complessi adempimenti di natura burocratica, legale e finanziaria, indispensabili ad avviare le attività istituzionale (ndr. istituzionali) della nuova ATM S.p.a., hanno subito alcuni rallentamenti … si rende necessario prorogare il periodo transitorio di mesi due”. Ed inoltre al secondo capoverso emerge che il Sindaco De Luca aveva già programmato la proroga del servizio fino al 31 marzo del 2020.
Insomma la domanda è: visto che tutto era già stato previsto ed approntato per evitare il blocco del servizio di ATM da parte del Sindaco De Luca, perché chiamare in causa il Consiglio Comunale quale “colpevole” del rischio che gli autobus ed i dipendenti si fermassero? Crediamo che i consiglieri comunali, invece che rispondere alle sollecitazioni ansiose del Sindaco, dovrebbero magari studiare meglio i documenti che giungono al loro voto.
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