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Lorena Mangano: la Cassazione “Condanne da rideterminare”, la famiglia “E’ uno schifo! Per noi finisce qui”

- 05/12/2019

Capo d’Orlando (Me), 5 dicembre

Non mi sono mai sentito così lontano da questo Stato e da questa giustizia che non mi rappresentano! Lorena (e i suoi familiari) uccisa per l’ennesima volta“, scrive così Stefano Mangano sui social. E’ una delusione troppo grande per la famiglia di Lorena Mangano, la giovane studentessa uccisa a Messina all’incrocio tra il Torrente Trapani e la via Garibaldi il 25 giugno del 2016. Anni di processi, la conferma della condanna, seppur rimodulata, tra primo grado ed Appello per Gaetano Forestieri e per Giovanni Gugliandolo, che però non ha avuto riscontro nella Suprema Corte . Un processo d’Appello a Reggio Calabria che dovrà di rideterminare le pene, mentre i reati rimangono confermati e riconosciuti dalla Cassazione: lo ha deciso ieri sera la quarta sezione della Corte di Cassazione basandosi sulla condanna a carico di Giovanni Gugliandolo per competizione stradale e per concorso in omicidio stradale a sei anni di carcere. Una condanna troppo “elevata” e da rideterminare, secondo la Suprema Corte. Così come è da rideterminare anche la condanna a dieci anni inflitta a Forestieri, che attualmente si trova ristretto in carcere.

Insomma la Corte ha confermato il principio della colpevolezza ma non la determinazione della condanna che è dunque da riformulare e rideterminare in Appello a Reggio Calabria. I giudici di primo e secondo grado nel determinare le condanne inflitte a Gugliandolo avevano probabilmente tenuto in considerazionel’atteggiamentodi certo non collaborativo dell’imputato che nell’immediatezza del fatto tragico della collisione con l’auto di Lorena, che dal semaforo del Torrente Trapani, salendo, si immetteva nella via Garibaldi con pieno diritto, mentre le due auto sfrecciavano con il segnale di rosso. Il Gugliandolo si era sostanzialmente “defilato” dal luogo, cambiando auto per non essere riconosciuto per fare poi ritorno sul posto con un’altra vettura. Così almeno stando ai fatti emersi in sede dei due dibattimenti. La Cassazione non entra nel merito del processo ma nella sostanza dell’iter processuale seguito e su questo principio si basa la sentenza di ieri.

Amarezza e stanchezza della famiglia di Lorena: “E’ uno schifo” ha detto Stefano Mangano, il fratello della vittima, “Il nostro interesse processuale finisce qui“. Una famiglia che sente il peso di una sorta di “tradimento” della Giustizia, di fatto già avvertito in qualche modo in secondo grado.