Messina, 5 dicembre
Poteva essere una grande occasione per le società sportive cittadine per crescere informandosi su uno dei temi più caldi e “disattesi” in città. Un convegno organizzato dall’Associazione Donare è Vita Onlus, con il patrocinio dell’Ordine dei Medici e in collaborazione con il Policlinico di Messina e la FIGC e CONI, che invece si è trasformato in un desolante e immeritevole deserto. Il deserto dell’ignoranza lo si potrebbe definire, quell’ignoranza, intesa nel concetto del non conoscere in cui volutamente rimangono società sportive, palestre ed associazioni che hanno a che fare con le attività agonistiche e dilettantistiche nello sport. Si è parlato di “morte improvvisa” nei giovani e di modalità di intervento in primo soccorso oggi nell’aula magna del Centro Congressi del Policlinico di Messina. Ne hanno parlato relatori importanti come il dottor Francesco Saporito dell’Unità di Emodinamica del Policlinico di Messina, il dottor Pasquale Crea dirigente medico di cardiologia ed UTIC del Policlinico, il dottor Francesco Speciale dirigente medico dell’IRCCS Neurolesi di Messina e la dottoressa Daniela La Rosa dell’Unità di Medicina interna e d’urgenza.
Eppure le poltroncine dell’auditorium sono rimaste vuote. Non si sono riempite di componenti e dirigenti delle società sportive messinesi, non c’era la FIGC (tranne Alessandro Cacciotto di MSP), non c’era il CONI, non c’era l’assessore alle attività sportive Pippo Scattareggia. Non c’erano i cittadini comuni. Non c’era Messina. Come se Messina e chi avvia, dirige e controlla i giovani nello sport, sia esente da problemi cardiaci. Durissimo il monito di Gaetano Alessandro, presidente dell’associazione Donare è Vita: “Quanti defibrillatori ci sono nelle vostre palestre? Quanti addetti con brevetto BLSD capaci di intervenire? Chiederemo al Prefetto che si provveda ad ovviare a questa generale mancanza, nell’interesse di giovani e genitori“.