Messina starebbe per diventare un centro di raccolta di tutti i dati delle amministrazioni del CENTRO/SUD che non posseggono un centro dati in linea con le caratteristiche di sicurezza richieste da AGID.
Messina, 3 dicembre
Sulla vicenda di MeSmart e dell’intervista a REPORT, interrotta dall’assessore, è proprio Carlotta Previti a fare chiarezza, non solo ma è pronta a rilanciare.
Ma prima facciamo noi chiarezza per chi non è pratico del nuovo sistema governativo di gestione dei dati: dal 31 marzo del 2019 tutte le amministrazioni sono OBBLIGATE ad acquisire servizi solo da cloud (sistemi di archiviazione dati remoti) certificati da AGID per sicurezza ed inviolabilità. Sono pochissimi i comuni (si contano sulle dita di una mano) in grado di accedere in sicurezza a questo sistema. Fra questi c’è Messina. Da qui l’inchiesta di REPORT che dal nazionale ha avuto anche una ricaduta messinese. Ma le cose stanno per cambiare a Palazzo Zanca. Da quanto emerge nell’intervista con l’assessore Carlotta Previti, non solo Messina starebbe per essere pronta a “dialogare” con il sistema di raccolta CLOUD governativo in tutta sicurezza, ma sarebbe stata scelta per raccogliere i dati di tutte le amministrazioni del CENTRO SUD ITALIA e smistarle in sicurezza, come previsto dall’AGID, l’Agenzia per il Digitale, al CLOUD governativo.
Il Comune di Messina è classificato dall’Agenzia per il Digitale?
“No, ancora non siamo certificati in quanto il Comune non ha risposto al censimento di AGID del 2017. La richiesta è arrivata ma non ha avuto seguito da parte del Comune. Al nostro subentro come Amministrazione comunale abbiamo invece risposto ma non abbiamo avuto ancora contezza di una classificazione del nostro Centro Dati. E’ ormai risaputo che solo 5 su 998 amministrazioni censite rispondono ai criteri per essere classificati al primo livello, quello sicuro, ma il vero problema è di natura di alleneamento temporale. Le prescrizioni AGID del 2017 intervengono dopo l’avvio dei programmo di finanziamento PON-METRO, del 2016, sul tema Agenda Digitale. Difatti tutti i Comuni hanno investito sui loro Competence Center (i centri di calcolo) per gestire in CLOUD i loro dati, investendo in strutture che non possono essere classificate neanche in fascia A. L’Agenzia di Coesione ha rivolto un quesito all’AGID per allineare temporalmente le due norme (PON METRO e requisiti richiesti da AGID ndr.) che al momento sono incompatibili”
In sostanza ci danno una deroga quindi?
“Probabilmente si, la possibilità di una deroga a quelle amministrazioni che hanno investito fondi pubblici nei propri centri dati. Ma per quanto riguarda I-HUB di Messina ha tutti i crismi e le caratteristiche per potersi classificare in fascia principale (quella più sicura ndr.), stiamo pertanto lavorando per attivare questo nuovo sistema di gestione dati che diventerà centro di smistamento per tutte le amministrazioni del centro-sud che non possono inviare direttamente sul CLOD principale, e questo per richiesta specifica governativa”.
In sostanza Messina starebbe per diventare, come detto, un centro di raccolta di tutti i dati delle amministrazioni del CENTRO/SUD che non posseggono un centro dati in linea con le caratteristiche di sicurezza richieste da AGID.
Ma visto che siamo così avanti, perché al giornalista di Report non ha mostrato il Centro di Elaborazione Dati di Palazzo Zanca?
“Il CED è in ristrutturazione. C’è un cantiere aperto adesso proprio perchè viene ristrutturato con i fondi del PON – METRO ed, in ogni caso, non era stata fatta una richiesta preventiva da parte del giornalista di REPORT e le sale erano chiuse proprio per una questione di sicurezza“.