Sulle lapidi il numero di serie, come “rifiuti speciali” degli ospedali
Messina, 2 novembre
Al Gran Camposanto di Messina c’è un piccolo giardino non proprio curato. Si chiama il “Giardino dei piccoli fiori”: in esso sono “costudite” le spoglie dei tanti bambini morti durante la gravidanza o nell’immediatezza. Sulle lapidi una targhetta in ferro con un numero di matricola, come fossero rifiuti speciali dell’ospedale, non degni di un nome. “A Messina non si sa che fine facciano – scrive Carmen Giordano – e a non saperlo per primi sono i genitori che non vengono informati dagli ospedali, ma lasciati a vagare nel nulla. Tale disinformazione fa sì che all”interno dei cimiteri si faccia quel che si vuole…per creare posti nuovi..ecco, i soldi..quelli passano su tutto anche su corpi di bambini innocenti“. Per fortuna i genitori pensano a scrivere il nome ed a posare un fiore. Si è svolta oggi proprio in questo giardino la commemorazione di questi piccoli angeli, anche di quelli nati prima della 28esima settimana, bambini anche loro, ma che non vengono riconosciuti se non come “feti”, rifiuti speciali dunque.
La lettera di Carmen Giordano, che ha organizzato oggi la commemorazione a Messina, come si fa in tutto il resto del mondo civile:
“Mi chiamo Carmen Giordano e sono prima si tutto una Mamma e secondariamente il Presidente per la città di Messina di due organizzazioni socio-assistenziali, Ciao Lapo Onlus, con sede in Prato, che opera a livello mondiale e Battiti Essenziali Onlus con sede in Potenza; tutela della gravidanza;Dal pre-concepimento in poi. Tutela della salute e del benessere della donna, della coppia e della famiglia . Sostegno al lutto e alla sua elaborazione. Conoscenza, rispetto e consapevolezza. Questo è ciò in cui crediamo.
“Siamo un gruppo di genitori, operatori e professionisti dell’area materno infantile accomunati dall’esperienza (autobiografica o professionale) del lutto perinatale”
Il 15 Novembre in tutto il mondo si è celebrato il “babyloss awarenes”, giornata di commemorazione di tutti i bambini morti durante la gravidanza o subito dopo il parto, sono state 60 le città italiane ad aver partecipato, (un’onda di luce è partita dalle 19:00 in Australia, sino ad arrivare in Italia) ogni città ha illuminato i monumenti più importanti con i colori del babyloss, azzurro, rosa e bianco, e allestito postazioni dove venivano fornite informazioni, e sono stati anche organizzati accompagnamenti musicali. Abbiamo inoltrato richiesta a numerose mail, in merito a quest’iniziativa mondiale,affinché giungesse alle mani del sindaco ma nulla si è mosso, noi, pochi ma buoni siamo scesi a piazza cairoli a creare la nostra onda di luce per salutare i piccoli bambini, nell’indifferenza totale.
Per il giorno della commemorazione dei defunti avevamo pensato di rendere omaggio a tutti i bambini nati morti andando al gran camposanto a deporre dei fiori e a seguire una breve celebrazione di benedizione.
Scarico il regolamento comunale della polizia mortuaria cimiteriale di messina e piacevolmente vedo riportato all’articolo 21 che tra i vari giardini dedicati ad uomini illustri, vi è quello dedicato ai bambini nati morti o mai nati, chiamo il dipartimento di assistenza cimiteriale e chiedo se ci fosse un sacerdote fisso, spiegando quello che vorrei fare, mi viene risposto che anni fa vi era un prete, ma adesso “ognuno fa come vuole” , quindi avrei potuto portare tranquillamente un sacerdote a dare la benedizione senza alcun problema, mi mobilito e chiamo il parroco della mia chiesa padre Alessandro Marzullo, il quale senza esitare ed anzi felice , asseconda l’idea…mi chiede soltanto di spostare a giorno 2 la funzione perché lui si sarebbe trovato già sul posto per una celebrazione privata in una cappella all’interno dello stesso cimitero. Ok non importa il giorno, quello che conta è almeno una volta l’anno dare una benedizione e ricordare tutti questi bambini che non hanno visto la luce, che non hanno avuto la possibilità di ricevere il battesimo e neanche un piccolo funerale, che non hanno mai conosciuto i propri genitori e ancor peggio molti genitori non sono a conoscenza di dove possano essere finiti i loro bambini considerati scarti ospedalieri.
Al monumentale esiste “il giardino dei piccoli fiori” uno spazio (come forse tanti altri) dedicato esclusivamente a dei bambini, dove un genitore può andare a rendere omaggio, piangere, posare un fiore, per il proprio figlio nato prima delle canoniche 28 settimane (quando per legge un bambino viene riconosciuto tale, esistente anagraficamente) ma un bambino credetemi è bambino anche a 21 settimane…
Detto questo il 02/11 insieme a padre Alessandro andremo nella fossa comune a benedire tutti i morti con un pensiero speciale per questi bambini, per questi “rifiuti speciali ospedalieri” (così vengono chiamati e buttati dopo in uno scatolone dopo l’esame istologico) che nelle altre città vengono seppelliti in un campo apposito e registrati con nome e cognome della madre dal momento che la legge non li riconosce bambini…a Messina non si sa che fine facciano e a non saperlo per primi sono i genitori che non vengono informati dagli ospedali, ma lasciati a vagare nel nulla. Tale disinformazione fa sì che all”interno dei cimiteri si faccia quel che si vuole…per creare posti nuovi..ecco, i soldi..quelli passano su tutto anche su corpi di bambini innocenti.
Dunque se non si ha la possibilità economica e aggiungo anche qualche raccomandazione per poter seppellire il corpicino di tuo figlio ad esempio in una tomba di famiglia…ecco puoi solo pregare, buttare un fiore in mare o recarti in chiesa…eppure siamo state mamme tutte allo stesso modo.
Mi piacerebbe approfondire questa situazione, far arrivare al sindaco la voce di noi mamme, capire se esiste qualcosa da poter fare o non rimane più nulla che la rassegnazione e il dimenticatoio.
L’iniziativa mira semplicemente alla sensibilizzazione dell’argomento lutto perinatale in modo da renderci disponibili per tutte le mamme che hanno o stanno attraversando questo immenso dolore…noi ci siamo e ogni giorno ci impegniamo per aiutarle alle famiglie nell’elaborazione del lutto e nell’informazione e conoscenza dei diritti.
Grazie Giordano Carmen”