Messina, 26 ottobre
Dovrebbe essere abituato il Sindaco di Messina, l’ex onorevole Cateno De Luca, al fatto che non è possibile sempre dargli ragione. Ed a questo fatto dovrebbe anche fare “buon viso a cattivo gioco” il sindaco, quando per “cattivo gioco” si intende opposizione e contrapposizione. E’ quello che oggi nel Salone delle Bandiere, sul suo video in diretta, a “visualizzazioni 0” (ma è un bug di Facebook) è accaduto, quando il segretario generale della Uil, Ivan Tripodi, gliel’ha cantate di santa ragione. “Lei non ha espresso alcuna solidarietà per Giovanni Caponata. Chiedo un minuto di silenzio” ha chiesto Ivan Tripodi. Ed il silenzio è calato nel Salone. Ed anche l’applauso è scrosciato in sala, compreso quello di Cateno De Luca alla fine del momento di solidarietà.
E’ Tripodi a strumentalizzare la morte di un uomo buono o altri? Ce lo chiediamo mentre riceviamo il comunicato stampa di Cateno De Luca, da un ufficio stampa “abusivo” e che, pertanto NON PUBBLICHIAMO. Caponata è morto. Punto. Ed immediatamente le istituzioni, compresa la scuola Galatti, MUTA in tutto quanto è successo, doveva, DOVEVA esprimersi. Non era il tempo di scegliere su quale media farlo. Non era il caso di “strategizzare“, passatemi il termine non proprio italiano, ma era il momento di rilasciare il proprio dispiacere di sindaco di tutti a chiunque della stampa lo richiedesse.
Ed invece si è forse scelto con chi farlo ( a pagina 22 del Giornale). Così di un anno di De Luca e delle sue 1.500 pagine adesso ne resta solo una, brutta, fatta di silenzio con la stampa, tranne quella che secondo lui conta, quella sul quotidiano locale (l’unico). Ma non si fanno i conti del “pubblico potenziale” quando c’è innanzi, IMMENSA, la tristezza per la morte di un padre, di un lavoratore, di un uomo, di un messinese.
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