76 views 2 min 0 Comment

Tonino Genovese, segretario CISL: “SI AVVII SUBITO LA MACCHINA DELLA PROGRAMMAZIONE. IL LAVORO È DIGNITÀ, NON MERCE DI SCAMBIO”

- 19/10/2019
tonino genovese voce di Sicilia

18 ottobre ’19 – «Servono legislazione, contratti, accordi e patti. Serve la corresponsabilità, perché il lavoro è il problema di una comunità e garantisce civiltà e non solo per i lavoratori». A dirlo, durante il suo intervento al convegno “Lavoro e Opportunità”, sul dumping contrattuale e la contrattazione di secondo livello, alla presenza della Ministro Nunzia Catalfo, è stato il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese che ha posto l’accento su un dato in particolare: la Sicilia ed in particolare la provincia di Messina scontano un rapporto di lavoratori di uno a quattro sulla popolazione, in Emilia Romagna tale rapporto è di uno a due. Non servono altri indicatori.

«Non c’è nessuna bacchetta magica, ma se mai si inizia, mai si arriva», ha detto Genovese che quindi ha sollecitato ad «avviare da subito la macchina della programmazione, della pianificazione e della responsabilità di tutti i soggetti in campo, politica, istituzioni, amministrazioni, rappresentanze sociali, per i nostri giovani e per coloro che meritano tutto il nostro impegno per concludere degnamente il proprio percorso lavorativo e sociale».

Sul Dumping contrattuale Genovese ha voluto ammonire: «Abbiamo poco lavoro e pertanto, spesso, diventa una merce di scambio, il lavoro non può soggiacere a sfruttamento, ricatto, mortificazione, deprivazione sociale, o nascondere obiettivi indicibili.  Un impegno di cui dobbiamo farci tutti carico. Il dumping è in sostanza l’interesse di qualcuno ad utilizzare ogni strumento possibile per abbassare non solo il costo del lavoro ma soprattutto la dignità dei lavoratori. E non possiamo permetterebbe sia calpestata. Si diano strumenti normativi e pattizi che valorizzino i veri contratti, le tutele salariali e contrattuali e che siano realizzati dal sindacato veramente rappresentativo e non fantoccio armato nelle mani di speculatori».