Messina, 25 settembre – comunicato ORSA – CISAL e CONFINTESA
Dopo la bocciatura di un emendamento in Quinta Commissione ARS, che ha bloccato la trasformazione del Consorzio Autostrade Siciliane in Ente Pubblico Economico, un coro di dissenso è arrivato da una parte delle politica e da qualche sindacato, indignati per la mancata trasformazione della natura giuridica del CAS. Sorprende che tali critiche provengano proprio da quella politica che in assemblee ufficiali con i circa 120 precari, ex stagionali, prometteva soluzioni e aperture per la definitiva stabilizzazione. Le scriventi OO.SS. non hanno nessuna preclusione preconcetta verso la trasformazione in Ente Economico dell’Azienda che gestisce le autostrade siciliane, ma prima bisogna mantenere gli impegni intrapresi con i lavoratori e con le Organizzazioni Sindacali che li rappresentano. I lavoratori, oggi impiegati nel servizio di esazione con il sistema del lavoro somministrato, hanno avuto diversi confronti con la politica regionale, compreso l’Assessore Marco Falcone, dai quali è emersa la necessità condivisa di individuare un percorso volto alla stabilizzazione del rapporto di lavoro, anche per evitare i pesanti costi dell’agenzia interinale e dello straordinario per conclamata carenza di personale. Purtroppo, nell’emendamento che avrebbe dovuto trasformare il CAS in Ente Pubblico Economico, si affrontano tutte le tematiche tranne quella delle assunzioni dei precari. La bozza presentata all’ARS non lascia spazio ad interpretazioni:
“l’articolo 23 è sostituito dal seguente: Disposizioni per il Consorzio per le Autostrade Siciliane
1. “Entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Consorzio per le Autostrade Siciliane è trasformato in Ente Pubblico Economico
2. E’ autorizzata, a domanda, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 30 del Decreto Legislativo 165 del 2001, l’immissione in ruolo nei posti vacanti e disponibili, dei dipendenti pubblici in posizione di comando al 31 dicembre 2018 ed in possesso dei requisiti, i cui oneri sono già a carico del Consorzio per le Autostrade Siciliane
3. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano nel rispetto degli equilibri economico-finanziario dell’ente
4. Dall’attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio della Regione”
Dalla lettura del testo emerge che non si fa riferimento alcuno alle assunzioni dei tecnici esattori, si consente unicamente la mobilità interna dei dipendenti pubblici in posizione di comando e si definisce che “non devono derivare costi aggiuntivi a carico della Regione”. Va inoltre precisato che per le Aziende partecipate dalla Regione Sicilia vige il blocco delle assunzioni, pertanto, se veramente si vuole dare seguito agli impegni intrapresi con i lavoratori, la loro stabilizzazione deve concretizzarsi adesso!!! Prima che il CAS si trasformi in “partecipata” e rientri a pieno titolo fra le aziende pubbliche che non possono assumere nuovo personale. La mobilitazione dei precari è in atto da anni ma il Consorzio non ha mai fatto chiarezza sul loro futuro, l’attuale Consiglio Direttivo si è impegnato, attraverso comunicati stampa, a convocare le parti sociali ma l’impegno è rimasto nelle pagine dei giornali. Preso atto della tattica dilatoria posta in essere dalla nuova direzione aziendale, ORSA, CISAL e CONFINTESA si sono rivolti al Prefetto di Messina per chiedere l’istituzione di un tavolo di confronto con il CAS e con l’Assessore Regionale delle infrastrutture e della mobilità. Prima di procedere alla trasformazione del Consorzio, la politica regionale deve dare risposte alle aspettative dei precari che con la variazione giuridica proposta nell’emendamento rischiano l’esclusione definitiva dal ciclo produttivo. ORSA, CISAL E CONFINTESA, pur consapevoli delle positività che apporterebbe la trasformazione in Ente Pubblico Economico, pongono come priorità il diritto costituzionale al lavoro stabile e dignitoso. L’emendamento bocciato in Commissione ARS non fa chiarezza sulle assunzioni dei tecnici esattori che vivono nell’incertezza del precariato da decenni, il rischio della loro esclusione è concreto, l’Assessore Falcone ha il dovere di pronunciarsi ufficialmente sul loro futuro… e poi viene il resto. Prima i lavoratori!!!
Condividi: