Messina, 16 settembre 2019
Nel pomeriggio, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dal G.i.P. di Messina, i Carabinieri della sezione Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica presso il locale Tribunale, insieme all’Arma territoriale, hanno tratto in arresto D.D.L. di 55 anni, originario di Messina.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina e condotte dall’aliquota Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria, sono state avviate a seguito di una denuncia per la morte di una donna a seguito di A.I.D.S., troppo tardivamente diagnosticata.
Le investigazioni volte ad accertare le cause del contagio e della mancata diagnosi, hanno permesso di acclarare che l’uomo, con cui la vittima aveva avuto una relazione di convivenza ed anche un figlio, era da tempo sieropositivo da “HIV”, condizione di cui aveva consapevolezza da diversi anni ma di cui non aveva mai informato le sue partner; aveva infatti intrattenuto relazioni e rapporti senza precauzioni con diverse donne residenti in più province italiane tacendo le proprie condizioni.
In un precedente caso, riguardante una donna residente in nord Italia, era stato assolto dal delitto di lesioni per insufficienza di elementi in ordine alla consapevolezza della propria sieropositività, sicché le indagini, svolte con certosina precisione, sono state dirette a verificare proprio l’epoca nella quale l’indagato aveva avuto conoscenza della propria condizione, epoca che è stata accertata documentalmente ed a mezzo di plurime audizioni testimoniali.
La verifica certa di tale circostanza ha condotto a ritenere il D.D.L. gravemente indiziato di omicidio ai danni della donna deceduta per averle taciuto la sua sieropositività, sin anche quando ella aveva iniziato a stare male e persino all’aggravarsi delle sue condizioni, non consentendole così di curarsi in tempo ed evitare la morte.
“Non sfugge che l’indagato ha con particolare spregiudicatezza taciuto a tutte le sue partners la sua condizione e con allarmante pericolosità ha preteso rapporti sessuali non protetti, mettendo a rischio l’altrui salute, per il proprio soddisfacimento sessuale. Le modalità con le quali, peraltro, ha non solo taciuto il suo stato alla compagna, ma pure l’ha fuorviata consigliandole integratori, pur potendosi rappresentare le conseguenze che la propria insensata condotta avevano provocato, rende oltremodo concreto ed attuale il pericolo di recidiva”. Lo scrive il gip di Messina che ha disposto l’arresto dell’uomo di 55 anni accusato di omicidio e lesioni gravissime. Nonostante sapesse di avere l’Hiv ha nascosto la malattia e, rifiutandosi di avere rapporti protetti, ha contagiato almeno quattro donne, una delle quali è morta. “Le condotte contestate – scrive il gip nella misura cautelare – denotano, pertanto, una personalità criminale di assoluto rilievo, costituiscono l’indice di un pericolo di reiterazione dei reati che può, ad avviso di questo decidente, essere fronteggiata solo ed esclusivamente col carcere”.
E’ stato altresì contestato il tentativo di lesioni gravissime ai danni dell’ultima compagna, anche’ella ignara della sieropositività del D.D.L. .
Con l’ultima compagna, D.D.L. rifiutava di avere rapporti protetti asserendo di voler avere con lei un figlio.
L’arrestato, accompagnato in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dovrà rispondere dei reati di omicidio e lesioni personali gravissime ai sensi degli articoli 575, 577, 582 e 583 del Codice Penale.
La famiglia della donna deceduta è assistita dall’avvocato Bonni Candido.