Messina, 17 settembre 2019
Maurizio Landini, segretario generale nazionale della CGIL, è arrivato intorno alle 10 all’Hotel Royal di Messina per presenziare all’iniziativa pubblica di CGIL intitolata “Creare nuovo lavoro e sviluppo nel territorio. Bloccare la fuga dei giovani”, patrocinata dal segretario cella CGIL Messina, Mastroeni.
Per contrastare la fuga di giovani nel Mezzogiorno si deve dare la possibilità a tutti di realizzarsi attraverso il lavoro. Per questo serve un piano straordinario di investimenti, sul piano delle infrastrutture come strade e ferrovie, asili, scuole, ospedali” ha detto Maurizio Landini durante il convegno. “Allo stesso tempo – aggiunge Landini – serve una seria politica industriale che metta al centro la salvaguardia dell’ambiente e l’idea di una riconversione ecologica dei sistemi produttivi. Credo sia questo il modo per affrontare la situazione e su questo serve anche un ruolo del governo nei rapporti con l’Europa. Serve infine che gli imprenditori riprendano a fare investimenti nel nostro paese”.
“Penso che occorra una riforma fiscale nel nostro paese e i lavoratori dipendenti e i pensionati devono pagare meno tasse perché sono quelli che ne pagano di più” ha aggiunto Maurizio Landini, “ridurre il carico fiscale per lavoratori dipendenti e i pensionati é un modo anche per aumentare le pensioni e gli stipendi ed è quello di cui si ha bisogno per aumentare i consumi. Il nostro paese deve poi combattere l’evasione fiscale perché l’Italia è il paese che ha il livello di lavoro nero, evasione fiscale, corruzione e intervento della malavita organizzata nell’economia più alto di tutta Europa”. “E’ su questo che bisogna agire facendo delle scelte politiche che vadano in questa direzione. – sottolinea – Combattere l’evasione fiscale, la malavita organizzata e la corruzione è assolutamente possibile, sono scelte politiche che si devono fare”.
Landini si è espresso anche circa il Ponte sullo Stretto: “Bisogna avere un piano generale, perché avere un ponte su cui non passa nulla perché non costruisci niente o dove non ci sono altre infrastrutture, non mi pare una grande idea”.
“Noi abbiamo bisogno invece – prosegue Landini – di un piano straordinario complessivo: l’Italia é una grande penisola al centro del Mediterraneo. Quindi il punto è se l’Italia può diventare per l’Europa e il Mediterraneo una piattaforma logistica, ma anche turistica e culturale. Quindi credo che prima di discutere di quali grandi opere bisogna avere un’idea precisa di quello che noi vogliamo sia L’Europa, l’Italia e il Mediterraneo nei prossimi 15-20anni e da un certo punto di vista dobbiamo pensare a quello che è utile per rilanciare il paese avendo cura del territorio e rispetto dell’ambiente”.