Messina, 6 settembre 2019
Si chiama Carmelo Spadaro l’autore della lettera aperta al Sindaco De Luca con la quale chiede aiuto per risolvere il suo dramma: aiutare il proprio figlio affetto da sindrome dello spettro autistico ed in più impossibilitato a deambulare. La disperazione non è e non può essere vergogna, così come la generosità e la possibilità di essere vicini ad un proprio concittadino è doverosa. Carmelo Spadaro è disoccupato e disperato. Ma il dolore per lui più grande, come traspare dalla sua accorata lettera, è l’impossibilità di poter garantire le cure ed un futuro al proprio figlio. Pubblichiamo la lettera.
“Sig sindaco lei sa cosa vuol dire un figlio disabile in casa ? Io credo di no e spero che i suoi figli stiano bene, come un padre mi auguro che stiano bene, e che li possa crescere con amore, come i buoni genitori che siamo e che sappiamo che i nostri figli sono le cose più belle al mondo . Sig sindaco lei sa che un bambino autistico ha 1000 problemi al giorno, come mio figlio, e un padre che non lavora non può vivere serenamente perché pensa che tante cure non si possono fare. Io mi sento responsabile dei miei figli in particolare di quello disabile che grazie a Dio ora ha problemi alle gambe perché si sono ritirati tendini e nervi e le cure di intervento sono molte . Qui le dico che il lavoro per 12 mesi mi consentirebbe di dare un aiuto a mio figlio ed alle sue gambe. Senza lavoro non si può fare. Quindi dove si fanno le domande di 100 assunzioni Le dico fatene 101 visto che Messina Servizi e a corto di almeno 140 persone. Ci sto mettendo la faccia senza provare nessuna vergogna perché se ho un figlio disabile non é una vergogna! Le sto scrivendo per dare aiuto ad un bambino perché se non verrà curato come si deve potrebbe non camminare più perché ci vogliono soldi per mantenere le cure . Il destino del mio bimbo e nelle vostre mani che leggete grazie a tutti.”
Carmelo Spadaro