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Nuove eruzioni a Stromboli, una coltre di cenere sull’isola

- 30/08/2019
stromboli spazio

STROMBOLI (MESSINA), 30 AGO – Un comunicato ufficiale diffuso dall’Osservatorio etneo dell’Istituto di geofisica e vulcanologia sulla nuova eruzione dello Stromboli rende noto che “alle 22:43 si è verificata una sequenza esplosiva dall’area centro-meridionale. Personale in campo riporta la ricaduta di materiale piroclastico sull’abitato di Ginostra”. “Per quanto riguarda l’attività sismica contestualmente è stato osservato un aumento dell’ampiezza e della frequenza dei segnali sismici associati alla sequenza esplosiva. L’ampiezza del tremore ha mostrato un repentino incremento e attualmente oscilla su valori medio-alti”. “Un’ulteriore esplosione di minore intensità rispetto alla sequenza delle 22:43 è stata registrata alle ore 22:29”.

L’eruzione sta provocando una colata lavica che scende lungo la sciara del fuoco, il canale sul versante occidentale del vulcano dal quale il fiume di fuoco raggiunge il mare. Il chiarore provocato dalla colata è visibile anche a distanza di diversi chilometri. La pioggia di cenere e altro materiale lavico si è invece conclusa dopo alcuni minuti dall’esplosione. In questo momento a Stromboli ci sono circa 3 mila turisti; meno di un centinaio sono invece quelli che si trovano ancora nella piccola frazione di Ginostra, raggiungibile solo via mare. Ieri in molti avevano deciso di abbandonare l’isola dopo l’esplosione registrata dall’Ingv alle 12:17.

Secondo la sala operativa della Protezione Civile regionale, che si è messa in contatto con il sindaco e con le forze dell’ordine dopo le esplosioni sullo Stromboli, al momento non si segnalano danni. La situazione viene definita “sotto controllo”.(L’eruzione dello Stromboli del 28 agosto ha dato spettacolo anche nello spazio: il denso pennacchio di ceneri e gas è stato infatti immortalato dal satellite Aqua della Nasa e dal satellite Sentinel-5P del programma europeo di osservazione della Terra Copernicus, che nella stessa inquadratura mostra anche lo ‘sbuffo’ dell’Etna. A pubblicare le due immagini affiancate su Twitter è il servizio per la gestione delle emergenze di Copernicus, programma coordinato e gestito dalla Commissione Europea.

La prima immagine, immortalata dallo spettrometro Modis (Moderate resolution imaging spectroradiometer) del satellite americano Aqua, mostra il pennacchio di ceneri emesso durante l’eruzione del 28 agosto mentre si espande verso nord-est, spinto dal vento sopra il blu del mar Tirreno. Una versione decisamente più ‘soft’ dell’enorme nube nera diventata virale sui social network grazie ai video ripresi da alcuni turisti sorpresi dall’esplosione mentre erano in barca.

La seconda immagine, ripresa dal satellite europeo Sentinel-5P, mostra invece la quantità di biossido di zolfo emessa dal respiro del vulcano, evidenziando in rosso le zone in cui il gas risulta più concentrato. L’inquadratura, che comprende tutta la Sicilia, permette di apprezzare anche un secondo sbuffo di biossido di zolfo emesso più a sud dall’Etna.