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CONTROESODO: SILPOL, “tutto normale solo grazie a pochi ‘VALOROSI e SOLI’, la Polizia Municipale”

- 26/08/2019
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Messina, 26 agosto 2019 – Nota Stampa SILPOL MESSINA, Pippo Gemellaro

Meravigliarsi degli effetti del controesodo 2019 significa cancellare dalla memoria tutti quelli degli ultimi anni che non sono stati diversi ed hanno come sempre scatenato polemiche momentanee cessate con l’esaurirsi del fenomeno. Ciò che indigna, indispone ed urta è che, per questa come altre situazioni che si ripetono ciclicamente, chi è preposto a predisporre i piani operativi sottovaluta il tutto e così si consuma nel disinteresse generale, salvo per chi direttamente colpito, il dramma di uno dei tanti eventi con tutti i rischi e disagi che si presentano.

Verrebbe da chiedersi se non è questa una di quelle emergenze da verificare nelle canoniche prove di protezione civile. La città sotto assedio come sempre in questi ed altri casi, dimostra che il nodo dell’attraversamento continuerà a costituire, in attesa di una verifica di funzionalità reale del porto di Tremestieri, un vero fattore di rischio per chi intrappolato nel traffico, per chi vi lavora ed anche per i cittadini in generale esposti ad una riduzione di mobilità complessiva.

Poi c’è anche l’aspetto politico: avere gestito in tanti anni questa emergenza con atteggiamento dilatorio, non focalizzando appieno il ruolo di centralità della città rispetto ai flussi di traffico da e per il continente, significa aver rinunciato a quel bisogno di attenzione continua e generale su un problema non prettamente locale che avrebbe dato rilevanza anche alla funzione svolta dalla Polizia Locale di Messina, assai differente rispetto a quella di tante altre città.

Invece, nello specifico, ci si è accontentati di un provvedimento tampone che ha consentito di poter assumere a tempo determinato solo una ventina di operatori, ora anche meno, che mai possono colmare la voragine di numeri che caratterizzano il Corpo di P.M. di Messina.

Su questo aspetto vi è la responsabilità di chi ha fatto e fa finta di non vedere che il ruolo della P.M. non è funzione secondaria né strumento da impiegare per finalità diverse da quelle istituzionali. Occorre rammentare, per tornare al tema, che in presenza di numeri congrui, in passato, il servizio di controesodo veniva coperto, dal 16 di agosto in poi e fino ai primi di settembre secondo una programmazione articolata sulle 24 ore e con cambi regolari che consentivano al personale di P.M., quello tanto vituperato da tutti, di non morire stremato sotto la calura di stagione.

Oggi quei quattro valorosi, non altro, con fisici assai provati dall’età e senza alcuna possibilità di moltiplicarsi, si prodigano per garantire che la città non tracolli sotto un fiume di lamiere roventi nel disinteresse generale e magari svolga, tra varie difficoltà, quel ruolo di ordine, assistenza ed immagine di Messina a cui sono fortemente legati da reale spirito di appartenenza.

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Viene da chiedersi, dove sono gli altri a cominciare dalle strutture di protezione civile e del volontariato? E la polizia Metropolitana alle dipendenze del Sindaco metropolitano e le altre forze dell’ordine? Per ciò che riguarda il Corpo di P.M., e si vede da tempo, manca oltre che di operatori, anche in tutta la sua rilevanza di funzione, della presenza di quel Dirigente specifico ed a tempo pieno che sia in grado di modulare l’azione della struttura secondo le effettive necessità, e solo quelle.

Di quel Dirigente specifico ed a tempo pieno che sappia essere fonte di garanzia rispetto alle tutele dei lavoratori che, lo si comprenda una volta per tutte, sono lavoratori assai differenti dagli altri dipendenti per le attribuzioni specifiche conferite loro dalla legge e le responsabilità connesse. Merito va dato ancora una volta alla P.M. ed ai suoi operatori che anche a discapito delle necessarie spettanze economiche e forzando spesso i limiti dell’impegno lavorativo e quelli della difesa della salute, con la rinuncia persino ai bisogni primari, non lesinano disponibilità ed impegno per il bene della loro città. Sarebbe il caso, sin da subito, apportare i necessari correttivi al modello organizzativo generale e chi di dovere cominciasse a prendere  coscienza di questa realtà sotto gli occhi di tutti.

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