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La battaglia per la vita di Paolo Chillè. Messina può vincerla per lui ma bisogna fare presto.

- 22/08/2019
paolochille

Messina, 22 agosto 2019 – di Giuseppe Bevacqua

SALVIAMO PAOLO: BANCA UNICREDIT IT66N0200816530000105593477 intestato a Paolo Chillè. Causale: donazione per Paolo.

Paolo Chillè è stanco. Il giovanissimo malato di tumore combatte ormai da 4 anni una battaglia impari contro un “corpo estraneo” che lo sta mangiando da dentro. Paolo Chillè lotta contro un sarcoma fibromixioide di basso grado che lo sta lentamente sfiancando con dolori insopportabili e che produce metastasi che di per sé sono il problema secondario, l’effetto di una sola causa localizzata nella sua schiena. Vuol toglierselo di dosso Paolo Chillè questo “mostro” che ha deciso di colpirlo a soli 23 anni e che oggi a 27 lo costringe a letto con dosi di morfina per resistere al dolore.

Per vincere la sua battaglia Paolo Chillè ha spiegato che deve sottoporsi ad un’intervento che è possibile fare solo in America, a Houston. In Italia nessuno vuole operarlo. Nessun medico si prende la responsabilità di intervenire così come nessun sanitario, finora, si è presa la briga di mettere per iscritto la propria incapacità. Senza questa dichiarazione non è possibile per Paolo accedere al contributo regionale che ammortizzerebbe almeno del 50 per cento una spesa che è troppo grande per lui ma che può salvargli la vita. Sono necessari circa 600 mila euro per intervento e degenza e gestione di eventuali complicazioni. Tanto costa in America la salvezza per Paolo Chillè. Lui l’ha detto a tutti, media, commercianti, associazioni, cittadini. E finora in molti hanno risposto, ma NON BASTA. A fronte dei 600 mila euro preventivati, le donazioni a Paolo ed alla sua famiglia hanno raggiunto appena 100 mila euro o poco più. Ce ne vogliono 6 volte di più.

Messina è generosa e può vincere questa battaglia per la vita insieme a Paolo che la vita può averla tutta davanti e che ha solo 27 anni. E bisogna fare presto. Paolo è stanco e combatte tra alti e bassi, tra il dolore e la speranza di poter tornare al più presto a vivere la sua vita da ragazzo normale. E tutto dipende da noi.

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