ROMA, 16 LUG – Perché è urgente rivedere la riforma delle Province, che orami da 5 anni sono regolate da una legge che si definiva transitoria; quali risparmi reali potrebbero derivare dalla semplificazione dell’assetto dei servizi pubblici; come dare una spinta decisa alla crescita partendo dal territorio con un piano di investimenti locali in grado di aprire oltre 1.000 cantieri da qui all’autunno. Questi i temi che saranno affrontati giovedì 18 luglio prossimo, nella giornata promossa da UPI “Le Province oggi e domani: semplificare il Paese, migliorare i servizi, presidiare il territorio”. “Bisogno tornare al più presto al tavolo per la revisione della riforma delle Province – spiega il Presidente dell’UPI Michele de Pascale – perché questa instabilità e il pregiudizio sulle Province sta avendo ripercussioni sui diritti ai cittadini. Scuole superiori, strade provinciali, ponti in gestione alle Province sono stati esclusi da fonti di finanziamenti e risorse, mentre proprio da questi investimenti in piccole opere si dovrebbe partire per dare slancio alla ripesa. Non c’è nessuna intenzione di tornare al passato – chiarisce de Pascale – ma occorre prendere atto che la riforma del 2015 non ha prodotto risparmi, che invece potrebbero arrivare, sia in termini di semplificazione che di riduzione di spesa inutile, valorizzando il ruolo delle Province rispetto all’assetto dei servizi pubblici locali”. Una considerazione che sarà accompagnata dai risultati della ricerca realizzata da PWC- PricewaterhouseCoopers, che verrà presentata in anteprima per UPI. Ad aprire i lavorio sarà il Ministro degli Affari Regionali Erika Stefani, e vedrà gli interventi, tra gli altri, del Presidente di ANCI, Antonio Decaro, dell’Assessore Enti locali Regione Lombardia Massimo Sertori, di Federico Testa, Presidente ENEA, e di rappresentanti della Corte dei Conti e del Parlamento. Le conclusioni sono affidate all’On. Laura Castelli, Viceministro Economia e al Sen. Stefano Candiani, Sottosegretario Ministero dell’Interno. (ANSA).
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30/01/2021
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