
Messina, 13 luglio 2019
La Corte d’Appello di Messina ha accolto il ricorso presentato dal legale difensore di Giovanni Gugliandolo, 31 anni, ed è così che il giovane, condannato in secondo grado a sei anni di reclusione e ristretto ai domiciliari si è ritrovato libero. Un’interpretazione non facile quella proposta dall’avvocato Pietro Luccisano alla Corte d’Appello ma che ha trovato l’accoglimento dei giudici di secondo grado. L’istanza dell’avvocato Luiccisano si basava su una sentenza della Corte di Cassazione del 2007 e successivamente del 2018, il caso “Drassich” nella quale è stata ritenuta possibile la riqualificazione del fatto-reato e dell’addebito. La riqualificazione si riferisce al ruolo del Gugliandolo nella vicenda che portò alla tragica morte di Lorena Mangano causata dal mancato rispetto del semaforo rosso e dalla folle velocità dell’auto guidata da Gaetano Forestieri, condannato a 10 anni in appello. Il Gugliandolo si trovava anch’esso quella sera sulla via Garibaldi al momento dello schianto in quanto, secondo le testimonianze, partecipava ad una sorta di competizione stradale non autorizzata con la propria auto con il Forestieri.