
Messina, 11 luglio 2019
Oltre i giochi di parole fin troppo spontanei che battezzerebbero l’inizio della presidenza dell’avvocato Restuccia al Consorzio autostrade Siciliane, come un’inizio del Cas, c’è la verità di fatti che non deporrebbero affatto bene se corrispondenti a come raccontati dai sindacati. Sarebbero ben sei le sigle sindacali sul piede di guerra per la decisione del neo presidente Restuccia che avrebbe vietato una riunione davanti agli uffici del Consorzio con i dipendenti per discutere di questioni irrisolte. Lo affermano in una lettera congiunta inviata al presidente i sindacati Fit-Cisl, Uil Trasporti, SLA, Cisal, UGL e Lata, con la quale stigmatizzano quanto comunicato da Restuccia. un braccio di ferro che non distende i rapporti già precedentemente tesi tra sigle, dipendenti e dirigenza che si rinnova con la nuova. Anzi si aggrava, potremmo dire, visto che le organizazioni sottolineano che la comunicazione dell’Assemblea sindacale era pervenuta nei tempi previsti dal contratto in atto vigente, secondo quanto stabilito dall’articolo 31 e visto che lo stesso presidente Restuccia avrebbe anche sollevato il Direttore Generale dall’incarico di collegamento tra i rappresentanti dei lavoratori “quasi a giustificare i suoi silenzi anche di fronte alle numerose richieste di convocazione”. Fatti gravissimi, secondo le organizzazioni sindacali, che comunque dichiarano la loro disponibilità ad incontrare l’organo politico se lo vorrà, ma che confermano lo stato di agitazione. Insomma proprio un inizio del Cas per il neo presidente Restuccia.