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CANNABIS LIGHT – La Cassazione la dichiara illegale. Mille negozi in Italia a rischio chiusura

- 01/06/2019
cannabis sativa

La marijuana light, quella per la quale si è creato un vero e proprio microsettore fatto di negozi e distributori automatici è stata dichiarata illegale dalla Cassazione. La Corte ha stabilito che non possono essere venduti olio, resina, inflorescenze né foglie di cannabis sativa, il nome latino della marijuana. Chi vende quanto descritto commetterà reato.

La Cassazione depositerà le motivazioni della decisione tra breve ma già da subito in applicazione della sentenza le forze dell’ordine potrebbero già effettuare sequestri direttamente nei negozi dove sono in vendita questi derivati dichiarati illegali. La decisione intende fare chiarezza su alcune lacune della legge sulla coltivazione della marijuana. Nella lista delle parti vendibili della pianta la legge, infatti, non elencava come prodotti vietati proprio l’olio, i fiori, la resina che venivano gettati via dai coltivatori. Non essendo però indicati dalla legge come elementi della pianta vietati nella realtà anche queste parti della cannabis hanno cominciato ad essere venduti dai negozi specializzati.

Resta legale la produzione e la vendita della marijuana terapeutica che può essere però acquistata solo con ricetta medica e solo dopo che il medico curante abbia somministrato senza successo altre sostanze a fine antidolorifico o antispastico. In questa tipologia di marijuana il contenuto di principio attivo è compreso tra il 7% ed il 22%, mentre in quella light deve essere compreso entro lo o,5% di Thc.

Secondo stime della Coldiretti in Italia ci sarebbero circa 4 mila ettari coltivati a canapa e le aziende che la coltivano sono 2 mila, quasi tutte nate negli ultimi 2 anni, con un giro d’affari di circa 150 mila euro.

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