Palermo, 27 maggio 2019
“Oggi è una bellissima giornata, sono felicissima di rientrare a scuola con i miei alunni”. Lo ha detto Rosa Maria Dell’Aria la docente dell’istituto Vittorio Emanuele III di Palermo, sospesa per due settimane dall’ufficio scolastico provinciale – per non aver vigilato su una ricerca dei propri alunni che hanno accostato le leggi razziali del ’38 al decreto sicurezza del ministro Salvini – e rientrata oggi alla prima ora. I suoi alunni le hanno donato 15 rose rosse, una per ogni giorno di sospensione.
“Continuerò a insegnare ai miei ragazzi a crescere, a riflettere a non essere indifferenti – ha detto l’insegnante – e a prendersi cura dell’altro, a essere consapevoli”. La prof ha detto che oggi insegnerà Storia e ai cronisti che le hanno chiesto se in classe si parlerà di Europa ha risposto: “Sì, che per me è un valore”. Gli alunni della I e II E e della II B informatica hanno donato alla docente 15 rose rosse, una per ogni giorno di sospensione, mentre i colleghi le hanno regalato una pianta di orchidee.
“Cara professoressa, scriviamo questa lettera per dirle quanto siamo orgogliosi di averla incontrata e conosciuta durante il nostro percorso di vita. Le sue critiche, i suoi rimproveri, i suoi complimenti, i suoi insegnamenti non hanno fatto altro che aiutarci a crescere. Grazie a lei abbiamo imparato a non avere paura di esprimere la nostra opinione e che il confronto è sempre la cosa migliore per risolvere tutto. Le ingiustizie si subiscono, ma per abbattere una donna forte come lei serve molto di più”. Così i ragazzi della I, II E e della II B informatica dell’istituto Vittorio Emanuele III di Palermo, che hanno letto il testo vergato su una una pergamena consegnata all’insegnante Rosa Maria Dell’Aria nell’aula dedicata a Vincenzo Li Muli, agente ucciso nella strage di via D’Amelio e che fu alunno della scuola. I ragazzi hanno consegnato la lettera, accompagnata da 15 rose rosse.
“Possiamo solamente immaginare – aggiungono i ragazzi nella missiva – quanto sia stata dura rimanere lontana dalla scuola, per una professoressa come lei che crede profondamente nel suo lavoro e sempre desiderosa di trasmettere le sue conoscenze a dei poveri disgraziati come noi, ma questo non diciamolo resta un nostro segreto. Quindici lunghi giorni che sembravano non finire mai, giorni in cui non riuscivamo quasi a respirare… Ci mancava Dell’Aria”. (Fonte ANSA)
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