Messina, 19 maggio 2019
“Ora Basta!!! Si cambia atteggiamento verso una Amministrazione sorda e Malandrina. Non aspetteremo altri palleggiamenti sterili. Se necessario useremo ogni mezzo a nostra disposizione manifestando con presidi h. 24 ove opportuno”. Lo scrivono forte e chiaro gli “esclusi” dalle assunzioni della Messina Social City. A nulla sono valsi gli sforzi e gli incontri con il sindaco Cateno De Luca e gli inviti ai sindacati di compattezza per il raggiungimento di una via percorribile per il loro inserimento nelle liste degli assunti. Nulla di fatto: continuano gli scontri, i palleggiamenti, la “diplomazia” del dire e non dire che, però di fatto, continua a lasciare fuori gli ex dipendenti a tempo indeterminato delle ex coop dei servizi sociali.
“Noi lavoratori esclusi abbiamo avuto molta pazienza e dato una infinità di possibilità a questa amministrazione per ricucire errori e misfatti generati da una incompetenza agghiacciante dell’Assessorato e dal dipartimento dei Servizi Sociali. Vero è che ad oggi, non si è visto altro che fallimenti, continui cambi di rotta e decisioni prese all’ultimo momento senza dare la giusta importanza alle questioni in oggetto. La domanda è: C’è un modo per liberare i lavoratori esclusi dalla fatalità dello scontro?”. E la domanda non è affatto retorica né lieve. L’indolenza ed il silenzio o il non silenzio di comunicati che non danno alcuna apertura a sanare i tanti errori della creazione della Messina Social City, a cominciare dal regolamento fino ad una mappatura dei servizi (e non dei bisogni) che è insufficiente, opaca ed incompleta perché improntata all’uso di dati e cluster statistici usati già dalla vecchia amministrazione (possibile che il numero degli anziani o dei disabili a Messina sia sempre lo stesso?). I sindacati si sono di fatto smarcati ed hanno ripassato la palla al sindaco “che deve rimediare ai pasticci fatti”, così gli “esclusi”, o gli “ignoti” come definiti in un primo tempo dal sindaco De Luca, sono adesso più soli che mai.
Che fare, dunque? La “guerra dei poveri” non può che essere l’unica soluzione. Mobilitazione, assemblee, ricorsi, e che “muoia Sansone con tutti i Filistei”. Insomma se è vero che Messina Social City non è un’azienda giuridicamente blindata in tutti i suoi atti come ormai sta emergendo e che noi abbiamo avuto l’onere di mostrare per primi, a cominciare dall’applicazione dell’articolo 37, se la nuova struttura amministrativa dei servizi sociali voluta meritoriamente da De Luca & Co. per eliminare il sistema clientelare delle cooperative, non è al sicuro da ricorsi e da pericoli incombenti per i lavoratori che oggi si sentono soddisfatti della loro assunzione, allora perchè non risolvere il problema di circa 100 persone quando se ne sono già assunte 540? Perché non ascoltare e trovare una soluzione per coloro che con molta probabilità giuridica avevano lo stesso diritto degli altri di transitare in MSC?
La mobilitazione è fissata per domani lunedì 20 maggio alle ore 19:30 presso il salone Mosaici della Stazione Marittima:
“Nonostante tutta la buona volontà, scrivono i lavoratori esclusi, nessun tentativo di soluzione è purtroppo approdato a qualcosa. Pensiamo che coloro cui spetta affrontare il problema professionalmente e tecnicamente divengano di giorno in giorno più consapevoli della loro impotenza in proposito, e abbiano oggi un vivo desiderio di conoscere le opinioni di persone assorbite in questo dramma, le quali per ciò stesso siano in grado di osservare i problemi che si celano dentro questo calderone. Noi lavoratori esclusi, senza voler entrare nello specifico delle lacune emerse della Messina Social City, ed essendo immuni da pressioni politiche, vediamo una maniera semplice di affrontare il problema. Vi è qui una realtà da cui non possiamo prescindere: ‘ Diritto e forza sono inscindibili’.
Le decisioni del diritto si avvicinano alla giustizia, cui aspira quella comunità nel cui nome è interesse vengono pronunciate dai diritti umani e della libertà d’azione. Vale a dire alla sua sovranità, ed è assolutamente chiaro che non vi è altra strada per arrivare a siffatta determinazione. L’insuccesso, nonostante tutto, dei tentativi intesi in tutti gli incontri a realizzare questa meta ci fa concludere senza ombra di dubbio che qui operano forti fattori collaterali che paralizzano gli sforzi“. Mentre l’assessore ringrazia le testate che “riportano parola per parola” quanto da lei dichiarato, ci sono lavoratori e famiglie le cui parole non le riporta nessuno. O quasi, per fortuna loro.
Pertanto concludiamo che non aspetteremo altri palleggiamenti sterili. Se necessario useremo ogni mezzo a nostra disposizione manifestando con presidi h. 24 ove opportuno.
I lavoratori esclusi, danno comunicazione che si riuniranno in assemblea a porte aperte, estendendo l’invito a tutti gli organi di stampa e in maniera particolare alle segreterie delle OO.SS. Confederali di CGIL, CISL, UIL, ORSA, CSAL, FIADEL, i quali hanno accettato unitamente per un supporto ed un confronto libero da ogni pressione.
L’assemblea si terrà lunedì 20 Maggio alle ore 19.30 nel salone dei Mosaici Stazione Marittima.