Palermo, 17 maggio 2019
“Non ho alcuna remora ad incontrare il ministro Matteo Salvini, se può essere un’occasione di dialogo e di confronto che ben venga. Certamente sono disposta ad ascoltarlo assieme ai miei studenti”. Lo dice la professoressa di Italiano e Storia dell’Istituto tecnico Vittorio Emanuele III di Palermo Rosa Maria Dell’Aria, sospesa dall’ufficio scolastico provinciale per 15 giorni.
La professoressa Dell’Aria si dice pronta anche ad accogliere l’invito in Senato che è stato rivolto alla docente e ai suoi alunni dalle senatrici a vita Liliana Segre ed Elena Cattaneo, per riflettere sul valore della memoria risponde. “Ho appreso da voi giornalisti di questo invito così importante che mi è stato fatto insieme con la mia classe da parte delle senatrici a vita ed è una notizia che mi fa tanto piacere, sarà un un ulteriore di momento di confronto”.
La prof Rosa Maria Dell’Aria, 63 anni, docente da 40, che fra un anno andrà in pensione, si è difesa puntalizzando di passare come una “sovversiva anti-Salvini“. E sui social in molti si sono schierati con lei. I pentastellati, intanto, presentano una interrogazione parlamentare in materia: “Piacciono solo i cittadini indottrinati? Obbedienti e quindi incapaci di costruire un mondo migliore di quello che ereditano, di spingerci oltre i diritti già conquistati? Noi lavoriamo affinchè gli studenti abbiano un pensiero critico, sviluppino ragionamenti indipendenti e imparino a pensare con la propria testa.E il Ministero della Lega cosa fa? Li censura. Un atto veramente grave e per questo il M5S ha depositato unainterrogazione a prima firma Vittoria Casa”. Lo scrive su fb Luigi Gallo, presidente Commissione Cultura M5S.
Salvini sembra poi chiudere le polemiche: “Giovedì prossimo – ha detto – sarò a Palermo a testimoniare la lotta alla mafia e per onorare la memoria del giudice Falcone e dei caduti della strage di Capaci. Sono sicuro, e ne sarei felice, che ci sarà anche modo di incontrare la professoressa Rosa Maria Dell’Aria, che mi auguro possa tornare quanto prima al suo lavoro a scuola, e gli studenti di quella scuola per spiegare cosa sto facendo per la sicurezza del mio Paese e la distanza abissale tra le mie idee e progetti e le leggi razziali del periodo fascista”.
“Quanto accaduto lo considero la più grande amarezza e la più grande ferita della mia vita professionale e naturalmente non parlo del danno economico legato ai giorni di sospensione ma al danno morale e professionale dopo una intera vita dedicata alla scuola e ai ragazzi” dice amareggiata. La prof insegna italiano e storia nell’istituto industriale Vittorio Emanuele, a Palermo, ed è stata sospesa, da sabato scorso, per due settimane dall’ufficio scolastico provinciale perché non avrebbe vigilato sul lavoro dei suoi studenti che nella Giornata della memoria avevano presentato una videoproiezione nella quale si accostava la promulgazione delle leggi razziali del 1938 al decreto sicurezza del ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Salvini, non opportuno il paragone con Mussolini – “Non penso che sia opportuno che ci siano questi accostamenti irrispettosi”. Così Matteo Salvini ha commentato la vicenda della professoressa sospesa per alcune slide degli studenti. “Rispetto le idee di tutti. Mi sembra strano – ha detto _ che in una scuola il decreto sicurezza venga posto agli studenti come novella legge razziale di mussoliniana memoria. Mi sembra una forzatura sciocca, fuori dal tempo. La politica dovrebbe stare lontana dalla scuola, dovrebbe educare al confronto di idee diverse”. “Quindi dire che Salvini è fascista, che il decreto sicurezza è fascista e parlare di Olocausto e di Salvini assassino, non penso sia opportuno e non è opportuno che ci siano questi accostamenti irrispettosi perché il fascismo fece dei morti, il comunismo fece dei morti, il nazismo fece dei morti e noi vogliamo salvare vite difendendo i confini italiani”, ha aggiunto Salvini.
Un paragone definito “demenziale” dallo stesso vice premier, mentre il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha chiesto ai propri uffici un “approfondimento” della vicenda con l’ufficio provinciale che ha assunto il provvedimento.
A fianco della prof anche il Pd: “Fatemi capire. In Italia Casa Pound deve essere libera di dire e fare quello che vuole. Mentre un’insegnante deve essere sospesa per le opinioni di un suo studente che critica Salvini e le leggi varate dal Governo Lega – 5Stelle. Ma siamo pazzi? Questa insegnante deve tornare subito al suo lavoro”.
Gli studenti delle scuole palermitane si raduneranno davanti alla sede della prefettura di Palermo, in via Cavour, per chiedere “l’immediata revoca del provvedimento disciplinare emesso contro la docente dell’Iti Vittorio Emanuele III e per manifestare il proprio dissenso contro le continue intimidazioni a studenti e professori inflitte dal governo Salvini”, si legge in una nota del comitato studentesco. Sabato scorso l’Ufficio scolastico provinciale ha sospeso per due settimane l’insegnante Maria Rosaria Dell’Aria, per non aver vigilato sull’attività dei suoi studenti che in alcune slide hanno paragonato il decreto sicurezza di Matteo Salvini alle leggi razziali fasciste. “Ciò che è avvenuto a Palermo – spiega la nota – è sintomatico della situazione politica del Paese: è un campanello d’allarme da non sottovalutare. Per queste ragioni noi, studenti delle scuole palermitane, invitiamo i nostri compagni e amici, le associazioni, i sindacati e i partiti, tutti i cittadini sinceramente democratici a manifestare davanti alla prefettura per pretendere l’immediata revoca del provvedimento”.
Condividi: