Capo d’Orlando (Me), 13 maggio 2019
Si è svolta dall’1 al 4 maggio nel marina Yacht Club di Capo D’Orlando, la prima Round Aeolian Race, una regata velica che ha inteso riportare la vela di grande prestigio e risonanza in Sicilia organizzando una regata off-shore nelle acque del Tirreno meridionale, nel cuore del Mediterraneo che è teatro naturale delle più importanti e blasonate manifestazioni veliche internazionali quali la Rolex Middle Sea Race, la Rolex Tre golfi nel bacino partenopeo e tante altre.
A dotare di valore aggiunto la competizione, è stata la scelta della sede del campo di regata, con partenza dal nuovo porto turistico di Capo D’Orlando sito ai piedi dei Nebrodi e avente come destinazione uno dei patrimoni naturali più suggestivi e noti, l’arcipelago Eoliano con le sue sette isole, che fungendo da boe naturali hanno tracciato idealmente un percorso di regata che ha stregato tutti i regatanti per la magnificenza dello scenario naturale e per le impegnative difficoltà tecniche.
27 le barche pre-iscritte provenienti da tutta la Sicilia e la Calabria delle quali sono infine giunte in 22 a Capo D’Orlando per tagliare la linea di partenza il 2 maggio per un percorso di circa 150 miglia alla volta delle Isole Eolie.
Singolare ed unica la caratteristica che segna anche il nome della manifestazione, che è data dalla possibilità tattica di scegliere se effettuare il percorso di regata partendo in senso orario o antiorario, con ciò impegnando tutte le competenze tecniche in gioco per decidere l’opzione che consenta di completare il giro nel più breve tempo possibile.
La peculiarità della opzione di percorso, il passaggio intorno alle Eolie, le svariate condizioni meteo incontrate connaturate alla geologia delle isole, hanno fatto della Round Aeolian Race, una competizione affascinante e tecnicamente impegnativa.
In due giorni gli equipaggi hanno visto sfilarsi davanti tutte e quattro le stagioni climatiche, passando da bonacce, climi caldi, venti freschi, burrasche e vento con raffiche oltre i 35 nodi e mare formato, che hanno richiesto l’impiego di tutti gli strumenti tattici e tecnici per la scelta delle rotte e l’utilizzo delle migliori doti marinaresche dei regatanti.
Il 2 maggio, in una giornata temperata e assolata, le 22 imbarcazioni al segnale di partenza della giuria hanno varcato il cancello di partenza alle ore 11.00, e dopo un primo momento di sparpagliamento per la definizione della rotta, legato alla scelta del percorso se antiorario o orario, si sono improvvisamente compattate tutte alla volta delle bocche di Vulcano, optando per seguire la rotta antioraria in base alle comuni valutazioni delle condizioni meteo.
Le caratteristiche tecnico-sportivo delle imbarcazioni hanno spontaneamente suddiviso la flotta in tre gruppi, vedendo in testa il gruppo delle imbarcazioni classe crociera-regata. Queste ultime si sono sfidate in un testa a testa, vedendo avanti per tutto il percorso sino a Filicudi Sagola Red Point timonata da Peppe Fornich del circolo di Favignana; a marcare stretto Skin di Giovanni Pavia del circolo NIC di Catania, Ottovolante di Fabio Santoro del C.V. Ribellino di Siracusa, Essenza del Centro velico di Lampetia e Malafemmena di Corrado Rizza del circolo LNI di Siracusa che guidando la flotta dei crociera-regata hanno per prime doppiato le sette isole, proseguendo il loro avanzamento in una esaltante e altalenante marcatura stretta per tutta la regata.
A tallonarle ma con qualche ora di distacco seguivano Profilo, Kika, Frank sempre nella categoria crociera-regata.
A distanza di qualche ora giungeva il gruppo dei gran crociera, anche questi impegnati in una serratissima battaglia alla ricerca del vento migliore per guadagnare miglio su miglio, nodo su nodo la prima posizione.
La diversa progressione di velocità ed il diverso stato di avanzamento delle diverse imbarcazioni, hanno fatto si che i diversi gruppi incontrassero condizioni meteo marine differenti a seconda dell’isola che costeggiavano, lasciando talune ferme in piena bonaccia mentre altre volavano sospinte da differenti flussi di aria.
La suggestione della luce attraverso i faraglioni di Lipari al tramonto, il solcare le onde sotto un cielo punteggiato di stelle in un ideale ponte notturno tra Lipari e Panarea, giungere a Stromboli all’aurora salutati dai suoi suggestivi ruggiti ed dalle sue potenti esplosioni, raggiungere i confini lontani degli avanposti di Filicudi ed Alicudi, ed affrontare un durissimo rientro terminato all’alba del 4 maggio dopo ore di incessante pioggia con vento a 30 nodi con punte di 36/37 nodi, e mare ben formato, dopo bonacce, soste, ripartenze e studi tattici sulla oreografia delle isole, hanno reso questa competizione unica e indimenticabile, tanto da essere paragonata dai più, ad una Middle Sea Race ridotta, proprio per i requisisti tattici e tecnici messi in campo. La RAR, però proprio per la sua unicità metereologica, naturalistica e tattica, non si offre solo come una regata ad alto valore tecnico ma è una vera e propria esaltazione dello sport velico, una competizione potenzialmente aperta da tutti gli equipaggi e affrontabile da tutte i tipi di imbarcazioni e da tutti i vari livelli di preparazione sportiva anche amatoriale ed è per questo che ha guadagnato un grande successo di pubblico ed una entusiastica approvazione da parte di tutti i regatanti.
Primo a tagliare il traguardo in tempo reale a Capo D’Orlando e vincitore del premio Line Honours V-Helmet, l’equipaggio di Skin di Catania che ha completato il percorso di 129 miglia in 31 ore e 15 minuti giungendo alle 18 e 15 di venerdì 3 maggio.
Vincitore della classe crociera regata premio BPer, in tempo compensato Essenza di Cetraro che ha tagliato il traguardo in 31 ore e 49 secondi, seguito da Sagola in 32 ore e terzo classificato Kika di Fulci del Tennis e Vela di Milazzo giunto alle 21.26 del 3 maggio dopo 34 ore e 26 minuti.
Ad aggiudicarsi il trofeo challenge realizzato dal maestro Fabio Pilato l’imbarcazione Essenza.
Primo classificato della classe gran crociera l’imbarcazione Freedom di Patrizia Musarra del Circolo Costa Ponente, giunta alle 22:45 dopo 35 ore e 35 minuti;
in seconda posizione Yemanja di Giuseppe Prestipino ed in terza Happy Island di Salvatore Fazio.
La manifestazione ha chiuso i battenti sabato sera, con una cerimonia di premiazione salutata da un pubblico intervenuto calorosissimo e numeroso ed alla presenza del Sindaco di Capo D’Orlando, lasciando in tutti indelebili ricordi e grande adrenalina per qualità tecnica e bellezza naturalistica della regata, per l’efficiente organizzazione ed accoglienza dello Yacht Club di Capo D’Orlando e per la straordinaria sede del Marina di Capo D’Orlando.