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Oggi la prima “Giornata in ricordo delle vittime della mafia”, istituita dall’Ars su proposta del Movimento 5 Stelle

- 30/04/2019
ars voce di Sicilia

PALERMO (30 aprile 2019) – Si celebra oggi la prima “Giornata in ricordo delle vittime della mafia e della criminalità organizzata”, istituita con una legge promossa dal Movimento 5 Stelle e approvata dall’Ars il 7 agosto 2018.

Il disegno di legge fu scritto dai deputati Salvatore Siragusa (primo firmatario), Matteo Mangiacavallo e dai componenti M5S della prima commissione legislativa dell’Ars. La Giornata ha l’obiettivo di tenere accesa nella collettività la memoria delle vittime innocenti di mafia e il testo è stato concordato anche con i loro familiari. La legge ha istituito inoltre un forum permanente contro la mafia e la criminalità organizzata.

“Avere memoria e contezza del proprio passato – ricordano Siragusa e Mangiacavallo – è indispensabile per avere prospettiva e concretezza per il proprio futuro. Il fenomeno della criminalità organizzata e mafiosa, che tanto dolore ha arrecato ai cittadini della nostra isola, si combatte anche e soprattutto con la coscienza e con la conoscenza, che nascono dal continuo ricordo. Tuttavia la sola memoria non basta: occorre anche il continuo confronto, il continuo incrocio ed il continuo raccordo delle idee e delle posizioni di tutti i cittadini e di tutte le istituzioni impegnate nella lotta alla mafia e ad ogni forma di criminalità organizzata, presenti sul territorio. Questo lo spirito di una giornata commemorativa come quella di oggi”.

“La memoria deve essere usata – commenta la deputata Roberta Schillaci – per interrogarsi su come costruire modelli virtuosi e veritieri di lotta alle mafie, soprattutto in un momento storico dove una certa parte di antimafia ha tradito se stessa per interessi beceri. Da componente della commissione Antimafia, dico che interessanti relazioni sono state prodotte, ma non sono risolutive. La palude è talmente vasta che occorrerà grande impegno e soprattutto volontà politica affinché le istituzioni possano tornare ad essere libero motore di sviluppo per i cittadini”.