Messina, 29 aprile 2019
Parliamo del buono di De Luca. Nel giugno del 2018, quando Cateno De Luca divenne sindaco di Messina, una cosa su tutto rasserenava gli animi di chi aveva votato l’incognita del sindaco venuto da Fiume di Nisi: l’orgoglio e la volontà di non mettere in pericolo la propria immagine. Un uomo che vive di immagine politica come è ovvio che sia per un politico di razza ruspante quale è De Luca non spenderebbe mai la sua parola se non è (quasi) certo di poterla mantenere. Così, sbaraccamento a parte (per il quale si sta comunque attrezzando e riparando), De Luca oggi si gode l’applauso dei neo ultimi stabilizzati ex precari comunali che, come promesso, dopo un mese a 18 ore, transitano finalmente ad una quota oraria dignitosa e quanto più possibile simile ad un dipendente comunale a tempo determinato. “Dico ai sindacati, ha detto De Luca durante il suo breve discorso di saluto, non chiedetemi per il momento più nulla in quanto non c’è la copertura finanziaria per passare dalle 32 ore settimanali alle 35 e 36 per il Corpo dei Vigili Urbani e per i dipendenti comunali. Ne riparleremo passato l’anno in corso, certamente nei prossimi due anni. Ma il più è fatto: è stata restituita dignità a persone che da trentanni vivevamo nella più assoluta incertezza. Scusate per le precedenti amministrazioni comunali se vi hanno lasciato nel limbo della precarietà per troppo tempo. Rimane il cruccio per i precari della ex Provincia di Messina per i quali non è chiaro, purtroppo, il futuro.” ha concluso il sindaco De Luca.
Iter da sempre seguito dal sindacato CSA, val la pena di ricordarlo, nella persona di Gaetano Giordano, RSU del Comune di Messina, e di Santino Paladino con Pietro Fotia.