Messina, 19 aprile 2019
«Definire “un’imboscata” una convocazione risalente a sei giorni prima è sintomatico dei tempi di reazione troppo poco europei del sindaco». Così Francesco Cipolla, presidente dell’VIII commissione consiliare di palazzo Zanca replica alle accuse di Cateno De Luca, dopo la diserzione della seduta di ieri da parte dell’assessore ai Servizi sociali, Alessandra Calafiore, del presidente del consiglio di amministrazione di Messina social city, Enrico Bivona, e della dirigente municipale del personale, la dottoressa Loredana Carrara.
Risale allo scorso 12 aprile, come attesta l’atto protocollato dal Comune di Messina, la convocazione congiunta a opera della VII e VIII commissione consiliare, con all’ordine del giorno Lavoratori “long list” della Messina social city (primo punto) e Casa Serena (secondo). Atto contestualmente notificato ai diretti interessati ai fini della loro partecipazione alla seduta programmata per ieri, 18 aprile. «Questo – afferma Cipolla – significa che assessore, dirigente e presidente del Cda hanno avuto ben sei giorni di tempo per prepararsi».
«Del resto – prosegue il consigliere del Movimento 5 stelle – che i problemi e i disservizi esistono è stato ammesso proprio dal primo cittadino, il quale, con il suo intervento, non ha fatto altro che confermare i timori del Consiglio comunale, legittimando appieno le ragioni che hanno spinto il sottoscritto e il collega Alessandro Russo, vice presidente della VII commissione, alla convocazione congiunta perfettamente nei termini. Tuttavia, un amministratore che chiede ancora due mesi di tempo per completare un dossier relativo a un’azienda costituita lo scorso anno ammette implicitamente l’improvvisazione e l’approssimazione che hanno guidato le sue scelte. A riprova di come Messina social city sia nata prima ancora che tutto fosse a regime».