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Elezioni: anche in Sicilia si è aperto periodo par condicio

- 16/04/2019
elezioni voce di Sicilia

PALERMO, 16 APR – Con la convocazione dei comizi elettorali per le elezioni amministrative e per le elezioni europee si è aperto in Sicilia un lungo periodo di par condicio che impone il rispetto di un complesso di regole per le emittenti radiotelevisive locali e per le amministrazioni pubbliche. “Va, infatti, precisato – spiega la professoressa Maria Astone, presidente del Corecom Sicilia – che la scelta di non far coincidere le elezioni amministrative, per i comuni siciliani interessati, con le elezioni europee ha fatto si che già dal 14 marzo scorso sono entrate in vigore le disposizioni sulla par condicio, dettate dalla legge 28/2000”. In relazione alle amministrative di domenica 28 aprile è, dunque, scattato un mese fa l’obbligo per “le emittenti radiotelevisive pubbliche e private e per i fornitori di contenuti in ambito nazionale di rispettare nelle trasmissioni di informazione, in particolare nei telegiornali, i principi di completezza e correttezza dell’informazione, obiettività, equità, lealtà, imparzialità, pluralità dei punti di vista e parità di trattamento”. Per le elezioni europee del 26 maggio prossimo, la par condicio ha preso il via lo scorso 28 marzo, giorno della pubblicazione della delibera Agcom 94 /119, con la quale l’Autorità garante delle comunicazioni ha dettato le disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alla campagna per l’elezione dei membri del Parlamento Europeo”.

Tutti i soggetti politici devono aver assicurata la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e uguaglianza formale e sostanziale tra le forze politiche in campo. I comitati regionali per le comunicazioni – Corecom – devono garantire il rispetto della par condicio e della corretta applicazione della legge 28/2000, oltre che il corretto svolgimento dei sondaggi. Altre norme sono il codice di autoregolamentazione del 2004, in materia di attuazione del principio del pluralismo da parte delle emittenti tv locali e le delibere dell’Autorità garante per le comunicazioni, emanate in occasione di ogni elezione. In vista delle elezioni amministrative in Sicilia del 28 aprile e di quelle europee del 26 maggio, anche il Corecom Sicilia è impegnato nelle attività di garanzia del rispetto della par condicio durante le campagne elettorali da parte delle emittenti televisive. “Tra i nostri compiti – spiega la professoressa Maria Astone, presidente del Corecom Sicilia, il controllo delle modalità di gestione degli spazi messi a disposizione dalle emittenti radiotelevisive aderenti ai soggetti politici, l’attività delle pubbliche amministrazioni sulle quali grava il divieto di qualunque forma di propaganda politica. Inoltre, sempre al Corecom spetta l’istruzione delle denunce di presunta violazione della par condicio, mediante la contestazione dei fatti al soggetto segnalato e richiesta delle eventuali controdeduzioni, analisi di documentazione e supporti, formulazione della conseguente proposta all’Agcom per l’adozione dei provvedimenti. E’ sempre il Corecom – conclude la presidente Astone – che autorizza e controllare l’attività diretta a trasmettere messaggi autogestiti gratuiti”.

“La legge 28/2000 che parla di ‘disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica’, è ormai inadeguata alle nuove forme di comunicazione e ai media digitali perché la propaganda politica si svolge anche attraverso le piattaforme on line e i social”. Lo afferma all’ANSA la professoressa Maria Astone, presidente del Corecom Sicilia. “Si pone il problema di garantire – spiega – come previsto per i mezzi di informazione ‘offline’ dalla normativa, a tutti i soggetti politici, con imparzialità ed equità e alle medesime condizioni, l’accesso agli strumenti di informazione e comunicazione politica forniti dalle piattaforme digitali in particolare Google e Facebook”. Per Astone “serve un intervento legislativo che ampli la portata applicativa della legge, adeguandola ai nuovi media e alle nuove tecnologie dell’informazione, serve in sostanza una legge che garantisca anche la par condicio on line”. “Per colmare il vuoto normativo è stato istituito da parte di Agcom già dal 2018 un tavolo tecnico per la garanzia del pluralismo e della correttezza sulle piattaforme digitali, mentre nella vigente delibera Agcom del 2019, all’articolo 28, è stata inserita una disposizione che riguarda le ‘piattaforme per la condivisione di video e social network’ nella quale l’Autorità promuove, mediante procedure di autoregolamentazione, l’adozione da parte dei fornitori di piattaforme di condivisione di video di misure volte a contrastare la diffusione in rete, e in particolare sui social media, di contenuti in violazione dei principi sanciti a tutela del pluralismo dell’informazione e della correttezza e trasparenza delle notizie e dei messaggi veicolati e le piattaforme si impegnano ad assicurare il rispetto dei divieti sanciti dalla disciplina legislativa e regolamentare in materia di comunicazione e diffusione dei sondaggi”, afferma la presidente citando la norma. Ciascun soggetto politico interessato può, comunque, denunciare violazioni degli obblighi entro dieci giorni dal fatto al Corecom Sicilia.

Agcom, in vista dell’appuntamento elettorale di fine maggio, ha promosso alcuni strumenti, dedicati alla par condicio e diretti ad una informazione il più possibile chiara e corretta. E’ stato istituito il numero verde unità ‘Par condicio’ tel. 800282202, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, ma per comunicazioni e segnalazioni si può utilizzare anche l’indirizzo Pec: agcom@cert.agcom.it e il numero di fax 081.7507550. (ANSA).