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Donazioni Organi: siglato il protocollo di intesa tra Associazione “Donare è vita”, Brigata Aosta e Policlinico di Messina

- 28/03/2019

Stamattina nella sede della Brigata Meccanizzata “Aosta” , alla presenza del Prefetto di Messina, dottoressa Carmela Librizzi, del Vescovo Ausiliario di Messina, Mons. Cesare Di Pietro, del nuovo Questore di Messina dottor Vito Calvino e delle autorità civili e militari della città, è stato firmato il protocollo di intesa sulla donazione degli organi tra il Battaglione Aosta, rappresentato dal Generale Comandante Bruno Pisciotta, il Policlinico Universitario G. Martino di Messina, rappresentato dal commissario straordinario dott. Giuseppe Laganga e l’associazione di donatori “Donare è vita – Corrado Lazzara” per la quale ha firmato il suo presidente Gaetano Alessandro.

Comandante Pisciotta

Un passo importantissimo per l’opera di informazione sulla donazione degli organi a Messina, una città che, in base ai dati forniti dal CRT Palermo, per ben il 60% dei casi di morte cerebrale accertata ha dato risposta negativa alla disponibilità alla donazione degli organi da parte delle famiglie. Una cultura fatta di paura e pregiudizio, ma soprattutto di scarsa se non falsa informazione circa il sistema della donazione.

Quel che ancora non è chiaro al pubblico è il sistema della morte cerebrale, il sistema del suo accertamento” ha detto il dottor Francesco Puliatti, coordinatore per Messina del Centro Regionale Trapianti siciliano, “in quanti sanno che viene SEMPRE effettuato e che è rigidamente regolamentato dalla Legge che prevede un’equipe di medici specialisti che effettuano almeno per tre volte accertamenti specifici per accertare la morte del cervello? In quanti sanno che dopo tali accertamenti il paziente viene monitorato per non meno di 6 ore? Solo dopo l’esito all’unanimità dell’equipe il paziente può essere dichiarato morto. A quel punto le strade sono due: o si avvia la salma alla sala mortuaria dell’ospedale o si procede al mantenimento dei tessuti e degli organi per l’espianto e successiva donazione e trapianto su soggetto ricevente“.

Francesco Puliatti

Insomma un consenso all’espianto ed alla donazione che salva altre vite, almeno 3 per ogni vita perduta. “Io guardo ogni giorno negli occhi pazienti che sanno perfettamente che senza un trapianto di polmoni vanno verso morte certa” ha detto il professor Giuseppe Magazzù, specialista di Fibrosi Cistica Pediatrica del Policlinico di Messina. “Fate tutto ciò che è necessario per informare la gente del valore della donazione. Noi già ci stiamo organizzando a vedere come fare grazie alla collaborazione con l’Ismett di Palermo, il centro di trapianti siciliano” ha concluso.

il prof. Giuseppe Magazzù

Incrementare le donazioni e quindi i trapianti a Messina non può essere solo uno degli obiettivi fissati ma deve diventare un impegno morale da parte di tutti i medici” ha detto il commissario straordinario del Policlinico Giuseppe Laganga, “Deve diventare un attività che deve essere fatta con continuità quotidiana”.

Giuseppe Laganga

Sono almeno 900 i pazienti in lista di attesa per un trapianto di cuore, senza del quale moriranno” ha detto il dottor Sergio Sciacca, cardiochirurgo dell’Ismett di Palermo, “senza donatori però non possiamo fare molto per loro. Inoltre per la maggior parte le donazioni arrivano da fuori Sicilia il che compromette il rispetto dei tempi necessari tra l’espianto ed il trapianto, al fine di non rischiare gravi complicanze fino alla morte del paziente sul tavolo operatorio“. Ha, infatti, riferito il dottor Sciacca che dopo le prime due ore dall’espianto il cuore donato ha un rischio doppio nell’ora successiva e quadruplo nelle successive due (fino ad un massimo di 5 ore) di non ripartire dopo il trapianto. “Ed il paziente a cui viene trapiantato un cuore che non riparte non ha molte speranze di sopravvivere, non è un trapianto di reni che può essere suturato per attendere un nuovo trapianto“.

Sergio Sciacca

E poi c’è lo strazio vissuto nei reparti di terapia intensiva pediatrica, dove i piccoli pazienti in fine vita a causa di tumori o altre gravi patologie, segnano storie indelebili nel cuore dei loro medici che provano comunque a chiedere ai genitori la donazione degli organi. “E’ necessario stare vicino alle famiglie il più possibile, accompagnarli nel percorso della sopportazione del dolore più grande ed estremo. Solo così è possibile far capire loro che una parte di chi hanno perso può continuare a vivere in un altra persona” ha detto la dottoressa Stefania Torrasi, psicanalista presso l’Ospedale dei Bambini, il Di Cristina di Palermo.

Determinanti le parole dell’Arcivescovo Ausiliare di Messina, S.E. Mons. Cesare Di Pietro che ha ribadito che la Chiesa non si oppone al trapianto degli organi e dei tessuti e che quindi non sono giustificabili tentennamenti o rifiuti di natura religiosa da parte dei credenti.

S.E. l’Arcivescovo Ausiliare di Messina, Mons. Cesare Di Pietro

“Il maggior ringraziamento, ha detto Gaetano Alessandro presidente dell’associazione “Donare è Vita”, va senza dubbio al Generale Comandante Pisciotta che non solo ci ha oggi ospitati al Battaglione ‘Aosta’ ma che con il protocollo che oggi firmiamo porta ancora più avanti il nostro impegno di informazione sulla cultura della donazione. Speriamo, ha concluso Alessandro, che lo stesso protocollo possa adesso essere sottoscritto con l’Arma dei Carabinieri, la Polizia e con la Guardia di Finanza”.