CATANIA, 25 FEB – Le persone agli arresti domiciliari nell’operazione ‘Calepino’ sono il prof. Giuseppe Morgia, di 60 anni, primario di Urologia complessa del Policlinico di Catania, e Massimiliano Tirri, 51 anni, agente della ‘C. Bua‘ srl di Bagheria (Palermo) che tratta la fornitura all’ingrosso di prodotti medicali.
Sospesi dall’attività professionale per un anno Tommaso Massimo Castelli, 40 anni, dirigente medico dell’equipe del prof. Morgia, Antonino Di Marco, 57 anni, rappresentante della ‘C. Buca’, Maurizio Francesco La Gattolla, di 58 anni, addetto alla vendita della ‘Boston scientific’ spa di Milano, e Domenico Tramontana, district manager della ‘Omega pharma srl’ di Cantù (Como).
Al centro delle indagini, avviate nello scorso settembre dal nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Catania dopo denunce di ditte escluse, l’appalto da 55,4 milioni di euro in cui l’azienda Policlinico era capofila dell’espletamento della procedura della gara per dispositivi urologici da assegnare a ospedali di Messina, Siracusa, Ragusa, Enna e Catania.
Secondo la Procura “il prof. Morgia, pur non avendo alcun incarico formale, gestiva di fatto la gara, determinando le decisioni della commissione tecnica chiamata a formulare il suo parere su capitolati già preventivamente confezionati ‘su misura’ affinché l’assegnazione dei lotti più significativi avvenisse a favore delle società commerciali disposte ad assecondare le richieste di utilità avanzate dallo stesso Morgia“. L’operazione sarebbe stata effettuata grazie alla “presenza in commissione di un dirigente medico della sua stessa equipe, Tommaso Massimo Castelli”. In cambio avrebbe ottenuto ‘finanziamenti’ per partecipare a convegni, anche all’estero, e apparecchiature mediche personali. Tramontana, in cambio della prescrizione a suoi pazienti di 4 integratori prodotti dalla ditta per cui lavorava, accusa la Procura “effettuava bonifici per 10 mila euro, promettendo ulteriori 12 mila euro, a favore di un’agenzia di viaggi di Catania, che metteva a disposizione di Morgia i fondi in questione per viaggi del medico e dei suoi familiari“, annotando i fondi in un ‘Calepino’, che ha dato il nome all’operazione. Il prof. Morgia è accusato anche di concussione per avere bloccato gli ordini di materiale di consumo del ‘Robot da Vinci’ a una società che gli aveva negato 1.200 euro per una cena benefica di una onlus.