Palermo, 25 febbraio 2019
“La nostra scelta, tra le poche regioni in Italia, di affidare all’Agenzia Nazionale l’attuazione del protocollo sulla corruzione e di richiedere modelli di organizzazione più netti si rivela azzeccata e indispensabile. La Regione sarà parte civile in ogni procedimento“. Lo ha dichiarato l’assessore per la Salute della Regione Siciliana Ruggero Razza commentando lo sviluppo di un’inchiesta della Procura di Catania su un appalto da 55,4 milioni di euro bandito dall’azienda Policlinico – Vittorio Emanuele che stamane è sfociato nell’arresto di due persone, tra cui il primario di un ospedale ed a provvedimenti restrittivi per altre quattro.
“Vorrei dirlo con chiarezza: i fatti di stamattina, dei quali sapremo di più nelle prossime giornate – ha continuato Razza – non sono i primi e, temo, non saranno gli ultimi. Per tale ragione abbiamo il dovere di vigilare, vigilare, vigilare. E fare capire a chi vuole utilizzare illegittimamente le risorse del fondo sanitario che non ci sono aree di impunità“.
“L’emergenza corruzione – ha proseguito – è sempre stata e continua ad essere al primo posto nell’agenda del nostro governo. Da sei mesi tutte le Aziende sanitarie siciliane sono impegnate assieme ad Agenas per l’attuazione del protocollo nazionale sulla corruzione in sanità voluto dall’Anac“.
“Il controllo dei flussi di denaro – ha concluso Razza – non può che essere la prima fonte di attenzione e per questo puntiamo sulle nostre Aziende che tante volte sono già state invitate a denunciare comportamenti sospetti all’Autorità Giudiziaria“.(Fonte ANSA).