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Dentista abusivo nel messinese. Interviene Renzo (CAO): “Delinquenti ed evasori. Chiederò all’Ordine di costituirsi parte civile”

- 19/02/2019
dentista

Due denunce e un sequestro dei Carabinieri a Rocca di Caprileone: complice un medico di base che prestava lo studio 

MESSINA (19 feb) – “L’esercizio abusivo è un atto illegale, perseguito per legge. Danneggia la salute dell’inconsapevole persona che viene ingannata e rappresenta una truffa per le casse dello stato. Applicheremo le norme vigenti duramente e in modo esemplare”: incisivo senza se e senza ma, il commento a caldo di Giuseppe Renzo, presidente provinciale della CAO (Commissione Albo Odontoiatri) dell’Ordine dei medici di Messina, che interviene sull’ennesimo caso di abusivismo in sanità, successo ieri a Rocca di Caprileone.

giuseppe renzo
Giuseppe Renzo
presidente della Commissione Albo Odontotoiatri

Due denunce dei Carabinieri che hanno scoperto all’interno di uno studio medico, particolarmente affollato, l’esercizio abusivo della professione ed è scattato il sequestro. “Questa volta c’è l’aggravante: a quanto pare, un medico di base prestava il proprio studio per far esercitare l’esercizio all’abusivo odontotecnico, trovato in flagrante dall’Arma – prosegue Renzo – l’abusivo è un delinquente e un evasore. Manifesto il massimo disprezzo per un medico (in minuscolo volutamente) che per ingordigia, incapacità e mancanza di deontologia ed etica si adatta a fare da prestanome. Seguiremo con la massima attenzione e determinazione tutto il percorso giudiziario. Dopo le necessarie indagini e accertate le supposte responsabilità, nello svolgimento dei propri doveri l’Ordine farà la propria parte e chiederò di costituirci parte civile”. 

Si stima che in Italia siano circa 15mila i dentisti abusivi: un fenomeno preoccupante oggetto di grandi battaglie da parte della CAO nazionale e dello stesso Renzo, presidente nazionale dell’ente per diversi anni, e che ancora non ha trovato da parte de Governo una risposta e un’azione incisiva per ridurre gli allarmanti numeri. L’episodio del messinese è solo un ennesimo episodio che si aggiunge al diverso “caso Modena”, sempre di questi giorni, dove è stato chiuso un centro odontoiatrico per mancato rispetto di norme igienico-sanitarie.