Messina, 13 febbraio 2019
Ieri l’annuncio di una normalità nei trasporti dello Stretto, oggi di nuovo lo stesso disservizio: la Nave Messina nuovamente in avaria. I problemi della Nave Messina, la più nuova della flotta di RFI continuano così a manifestarsi e si concretizzano sempre più in difetti di progettazione: insufficiente potenza e distribuzione della spinta su tre motori servoassistiti da frizioni che si bruciano continuamente per lo sforzo che le acque dello Stretto impongono.
Ma andiamo al dettaglio di quanto è accaduto stamattina:
La Nave Messina nella giornata di ieri è uscita con due propulsori funzionanti su tre, dopo aver avuto la riparazione, per l’ennesima volta, di uno dei tre motori in avaria. Ma la forza del mare di oggi ha provocato nuovamente l’avaria del motore riparato e la Nave Messina ha dovuto far rientro in porto. Scoperto così il servizio di traghettamento del treno proveniente da Roma, numero 35167, arrivato a Villa quasi puntuale alle 6.13, con soli 3 minuti di ritardo, e con arrivo programmato a Messina alle 8.06. Un orario che non è stato possibile garantire ai passeggeri, in quanto l’avaria della Nave Messina non ha permesso il traghettamento in orario. A tutto ha ovviato in emergenza la Nave Scilla che ha caricato il treno e lo ha condotto a Messina, ma con un ritardo notevole: 1 ora e 45 minuti sul previsto. Il treno numero 35167 è infatti arrivato a Messina Centrale alle 9.35.
Una situazione che volge sempre più verso la cosiddetta “rottura di carico”, ovvero verso l’obbligo dei passeggeri di scendere dal treno che arriva a Villa e traghettare a piedi per continuare il proprio viaggio con altro treno in partenza da Messina.
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