Messina, 17 gennaio 2019 – di Giuseppe Bevacqua
Eravamo presenti ieri, in diretta TV su TIRRENOSAT (unica tv peraltro) alla conferenza stampa di presentazione dell’acquisizione del 30% del capitale sociale del Gruppo Caronte & Tourist da parte del Fondo infrastrutturale inglese BASALT. La location suggestiva è stata quella della sala rossa, la sala intitolata a Pio La Torre, del Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea Regionale Siciliana. Presenti i vertici aziendali della compagnia di navigazione calabro/messinese Caronte & Tourist ed una rappresentanza del fondo infrastrutturale inglese BASALT. In particolare era presente l’inglese John Hanna, il principal del fondo, a cui è stato affidato l’intervento di chiarimento circa le motivazioni che hanno determinato l’interesse all’acquisizione.
Grande entusiasmo e grandi sorrisi ieri per un’operazione che ha tutto l’odore di un passo importante verso la quotazione in borsa di Caronte & Tourist. Un salto in avanti rilevante che dopo la costruzione ed il varo della nave ELIO e la commessa di altre 4 navi conferisce ulteriore solidità al gruppo Cartonte & Tourist. Ma andiamo ai particolari dell’operazione:
Cos’è BASALT
Il fondo Basalt si interessa principalmente di energie rinnovabili e di infrastrutture, di collegamenti, logistica ed anche di trasporti. Possiede una partecipazione nel sistema di traghetti che collegano il Regno Unito con l’isola di White ed ha effettuato investimenti in Sicilia per quanto riguarda la produzione di energia solare mediante l’installazione di pannelli solari. Non è dunque nuova ad investire in Sicilia, ma oltre la curiosità di essere sposato con una siciliana, John Hanna, nel suo intervento ha illustrato le motivazioni che hanno dapprima determinato l’interesse del Fondo e poi l’investimento effettuato in Caronte & Tourist. “Crediamo molto nel business sviluppato da Caronte & Tourist, ha detto Hanna, costituito da una solida base che fornisce collegamenti essenziali verso le isole minori siciliane e nello Stretto di Messina. Crediamo molto, ha continuato il principal di Basalt, nel futuro di questo business che per Basalt rappresenta il target tipico di un fondo infrastrutturale“. Ciò che maggiormente ha determinato l’interesse, in sintesi, del fondo Basalt verso la compagnia siciliana è stata indubbiamente il bagaglio di esperienza del Gruppo Caronte & Tourist, iniziato quando, ha detto l’ingegnere Vincenzo Franza di Caronte & Tourist, “i trasporti marittimi nello Stretto di Messina erano unico appannaggio dello Stato” e che da allora ha portato la compagnia di navigazione ad un fatturato annuo di circa 230 milioni di euro all’anno.
LA QUOTA DI BASALT in CARONTE & TOURIST
Il Fondo Basalt entra in Caronte & Tourist mediante l’acquisto, sotto forma di aumento di capitale ed in parte di acquisizione di quote, per un valore di circa 130 milioni di euro, su un valore stimato complessivo dell’azienda di circa 400 milioni. La sua partecipazione sarà pertanto attiva nelle decisioni del management, e ponendosi come partner finanziario ed industriale potrebbe negli anni incrementare la propria esposizione.
LA NUOVA COMPOSIZIONE SOCIETARIA DI CARONTE & TOURIST
Le quote sociali dunque al momento risulterebbero ripartite nel modo segutente: 30% al fondo Basalt, 35% alla famiglia Franza ed il rimanente 35% alla famiglia Matacena.
L’operazione è stata definita dall’ingegnere Vincenzo Franza, una “defamiliarizzazione”, un passo avanti che permetterà a Caronte & Tourist di crescere di più rispetto al passato mediante la visione strategica “super partes” del nuovo partner societario.
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIANA ED IL PONTE SULLO STRETTO
Appoggio e complimenti da parte del presidente della Regione Nello Musumeci presente al tavolo della conferenza, unitamente all’assessore al turimo, sport e spettacolo, Pappalardo, che ha parlato anche di sviluppo ed investimento da parte della Regione Siciliana nel comparto trasporti siciliani, nello sviluppo dei porti e dei collegamenti. Ricordando a tutti, però, che la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina è l’unica soluzione concreta per determinare ed assicurare non solo continuità territoriale ma anche vero sviluppo economico.
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