ATM con 82 milioni di debito. De Luca “Liquidare e nuova società PUBBLICA senza partner privato”
Messina, 27 ottobre 2018
“Non c’è un solo documento dove io abbia parlato di partner privato o di privatizzazione dell’ATM. Ho solo parlato di un rilancio delle partecipate passando per un accorpamento con AMAM”. In controtendenza, invece, il Sindaco De Luca annuncia l’abolizione di tagli all’ATM per circa 22 milioni euro a far data dal 2019. Risorse in più, dunque, che cassano i tagli previsti dall’amministrazioen rpecedente nel vecchio piano di riequilibrio, riduzioni di trasferimenti da Comune a partecipata che secondo De Luca avrebbero contribuito a dare il colpo di grazia alla azienda di trasporti.
Confermati i debiti di ATM che passano dai 32 milioni dichiarati dalla amministrazione Accorinti agli 81 milioni odierni, visto che al 31 dicembre 2013 il valore dei debiti effettivo era di 50 milioni ai quali vanno ad aggiungersi quelli consolidatisi dal 2014 al 2018 pari ad altri 30 milioni di euro.
“Cinque anni di sacrifici inutili. Un piano di riequilibrio che per il 63,46% è stato un fallimento. Su 125 milioni di accantonamenti previsti ne abbiamo trovato solo 45 milioni. Ben 52 milioni di accantonamenti, infatti, sono stati assorbiti dalle spese correnti”. La causa sarebbe stata secondo De Luca, il non aver effettuato tagli strutturali, la mancata internalizzazione dei servizi e nessuna azione di contrasto all’evasione. Misure che De Luca ha fin dall’inizio invece annunciato e che prevedono circa 10 milioni l’anno di recupero forzoso dalla massa degli utenti morosi o “fantasma”. “Duole sentirci accusati dalla CGIL di non aver messo in campo misure concrete di contrasto all’evasione, quando invece è proprio il primo punto sul quale abbiamo basato la rimodulazione del piano di riequilibrio. Si tratta di una mistificazione inaccettabile”.
Aggiornata la situazione debitoria del Comune di Messina che passa a 450 milioni di euro, ma che se proiettata a 20 anni con l’attuale piano di riequilibrio che porta la massa debitoria a ben 505 milioni di euro. Questo il punto di partenza sul quale il nuovo piano deve essere efficace. Uniche misure valide secondo De Luca che dal precedente piano valgono anche per il piano rimodulato sono, dunque: “Riduzione dei costi fissi passivi e minori spese per mutui”. L’ATM di fatto scompare dalle misure del nuovo piano, in quanto il Comune conferma i suoi trasferimenti alla partecipata.
Saranno dunque 20 milioni l’anno gli impegni che Messina dovrà affrontare per venti anni.
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