Francese trionfa davanti allo ‘Squalo’, “mia vittoria più bella”
MILANO, 13 OTT – Un ottobre da incorniciare per Thibaut Pinot, sublime interprete delle pendenze più estreme. Il 28enne francese della Groupama – Fdj conquista in solitaria la 112/a edizione del Giro di Lombardia, staccando Nibali sul Civiglio, ed emula così il suo connazionale e idolo Laurent Jalabert, centrando a distanza di 21 anni la doppietta tricolore con la Milano-Torino. ”La mia vittoria più bella”, sintesi di una giornata da dominatore. Gioia viva e autentica per chi, in barba alla storica e innegabile rivalità tra Italia e Francia,
sostiene da sempre di amare il nostro Paese, ”per i sui paesaggi, gli splendidi centri storici e il generoso modo di correre dei suoi ciclisti”.
Nibali è un emblema di generosità. Lo ‘Squalo’, per sua stessa ammissione, sperava di chiudere con il tris al Lombardia una stagione nata con l’impresa della Sanremo e rovinata con la sfortunata caduta all’Alpe d’Huez, ma può solo inchinarsi allo strapotere dell’indomabile francese, riconoscendone con eleganza la superiorità ma con la consapevolezza di tornato al top (”ma settimana prossima farò dei controlli per capire se la vertebra è guarita”). È stato l’ultimo degli avversari ad arrendersi, con caparbietà, grinta e un pizzico di lucida follia: per tre volte Pinot attacca sul Civiglio, scrollandosi dalle ruote prima Roglic e poi Bernal, e per tre volte Nibali resiste. Ma la
quarta, a 14 chilometri dal traguardo, è una vera rasoiata: taglia le gambe anche a Nibali e dà il via ad una emozionante passerella finale per il francese.
Per l’azzurro, capace di resistere sull’Olimpino al rientro del gruppo capitanato da Teuns per conservare la piazza d’onore, resta invece l’orgoglio per prova gigantesca, salutata sul podio di Como con la figlioletta Emma (”è ancora un po’ timida la voleva salire”) e incensata dai meritati e scroscianti applausi del pubblico. ”Il secondo posto – spiega Nibali, con la giusta dose di rammarico – è un buon risultato ma io volevo vincere. Oggi Pinot era davvero il più forte, aveva una condizione invidiabile. Sapevo fosse uno degli uomini da battere, io ci ho
provato correndo con la testa ma alla fine ero davvero al lumicino di energie. Poi Pinot al Lombardia è sempre sul pezzo”.
”È la mia vittoria più bella – ammette Pinot -, nel mio momento di forma più bello, nella Classica Monumento più bella. Ho sempre sognato di vincere il Giro di Lombardia e farlo davanti ad un corridore immenso come Nibali è qualcosa di davvero speciale. Sono felice abbia attaccato sul Muro di Sormano, è stata la chiave del mio successo”. Chapeau, Thibaut.
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