Messina, 28 settembre
E’ uno schema che potremmo chiamare “al lupo, al lupo” quello che sembrerebbe usare De Luca con il sistema delle dimissioni, finora annunciate, questa volta anche scritte e protocollate. Il fatto è che il sistema della minaccia di andare via De Luca sa perfettamente che ha fatto il suo tempo e che quindi l’unico modo per far si che l’annuncio, l’ultimo, possa ammantarsi di credibilità, serviva un pezzo di carta. Ed ecco che sulla sua pagina spuntano le sue dimissioni, scritte, firmate e protocollate. Un vero e proprio spauracchio sventolato davanti a chi vorrebbe fermarlo.
SI perchè da un punto di vista formale le dimissioni scritte e protocollate da De Luca da sindaco di Messina hanno il valore di un atto dal quale lui stesso può tornare indietro in qualsiasi momento.
Quel foglio di carta pubblicato sulla sua pagina Facebook è un sistema efficace per stringere il Consiglio Comunale in una strategia a tenaglia e additarlo di fronte alla città quale responsabile del rischio che Messina correrebbe se De Luca davvero si dimettesse. Il rischio perniciosissimo sarebbe quello di un commissario che per prima cosa, preso atto dello stato gravissimo di predissesto del Comune di Messina e dell’annunciata non veridicità dei bilanci votati fin qui in Consiglio Comunale, come dichiarato dallo stesso De Luca, il commissario regionale potrebbe dichiarare senza dubbi il dissesto conclamato per la città. I danni sarebbero ingenti per creditori, dipendenti e precari e cittadini.
In soli sei mesi fino alle prossime elezioni per la città si concretizzerebbe l’incubo peggiore: la morte economico finanziaria. Altro che risanamento, altro che rimodulazione ed efficientamento delle partecipate, tutto finirebbe in nulla senza la credibilità finanziaria dell’Ente Comune di Messina. Un rischio sul quale De Luca probabilmente fa leva, una forte e brutale leva, che sta diventando una morsa per il Consiglio Comunale cui De Luca velatamente ed oggi molto più chiaramente manda a dire: “O si fa con i miei tempi o Messina va allo sbando”. Un rischio che nessuno dei consiglieri vorrà correre. E De Luca lo sa perfettamente.